Tutto come previsto! La crisi di governo non c’è stata e non ci sarà. I due vicepremier, Di Maio e Salvini, si sono incontrati, a Palazzo Chigi, per un colloquio, durato circa 60 minuti, più che sufficienti per riavviare, non solo una vigorosa azione di governo, ma anche per dire all’UE che la lettera inviata è un errore. E’ meglio andare con ordine per comprendere cosa sta accadendo. I due leader, del Movimento e Lega ,hanno definito il colloquio di oggi :” Utile, positivo e cordiale, tanto che è stato possibile fissare, le priorità necessarie al Paese”. Non poteva che finire così. Di Maio e Salvini, hanno dato vita, ad un governo del cambiamento, e se andassero ad elezioni a settembre, subirebbero un brusco ridimensionamento in quanto le riforme promesse, fatta eccezione per il Reddito di Cittadinanza e Quota 100, sono ancora al palo. Gli elettori sono molto attenti a punire, senza pensarci due volte, chi non viene considerato capace di governare: i dati elettorali dell’intera sinistra sinistra sono da brivido: è sparita dal Parlamento. Ed anche Forza Italia è stata abbandonata dall’elettorato, riducendo il partito di Berlusconi, fermo all’inizio della sua avventura politica, al 1994, ad una sola cifra in termini di voti ed in caduta libera. FI si è salvata, alle amministrative, per i candidati che ha presentato e non per la “strategia” politica del ” capo”. L’unico partito che ha retto è stato il Pd, che sta cambiando pelle, in una nuova unità, alla condizione che riesca a mantenerla e rafforzarla tanto da poter diventare un’alternativa. In questo quadro i due partiti, della coalizione di governo, marciano insieme per il rilancio del Paese: hanno iniziato con lo sblocca cantieri ed oggi hanno confermato: abbassamento delle tassse e misure straordinarie per ottenere lo sviluppo economico. Conti alla mano, Di Maio e Salvini, hanno rilevato che ci sono stati introiti maggiori per Irpef ed Iva e che l’occupazione, nei primi quattro mesi del 2019, è aumentata dell’8%, tanto da dichiarare:” Siamo sulla buona strada”. I due vicepremier hanno anche concordato, come con durre la trattativa, con l’Unione Europea. La politica dei tagli ed austerità ha dimostrato di essere la tomba, di molti Stati, e di ogni prospettiva di crescita. Si tratta, quelle proposte da Bruxelles – hanno affermato i due leader del M5S e Lega – di teorie economiche sbagliate tanto che non verranno imposte agli italiani. Insomma, che che ne dica l’UE, Di Maio e Salvini non taglieranno nulla e punteranno tutto per seguire una strategia inversa, da quella proposta dall’UE, per evitare guai agli italiani e dimostrare che non hanno ragione i tecnocrati d ello “0” virgola.