Roma – Flop Cdm e vertici di maggioranza. Tutto rinviato di 7 giorni

Tutto come previsto. C’è stato lo stop all’assestamento del Bilancio, un tema scottante rinviato alla prossima settimana. Ma i rapporti tra i partiti della  coalizione di governo non possono essere idilliaci. A Palazzo Chigi ci sono stati due vertici di maggioranza, con lo stop anche sulla richiesta di autonomia, presentata dalle Regioni Lombardia, Veneto ed Emilia  Romagna. Un fermo ampiamente scontato. Si tratta di un’autonomia che riguarda, anche e soprattutto, una parte delle tasse che vengono pagate dagli italiani delle Regioni più produttive e più virtuose. Il M5S e parte dell’opposizione temono che, il via libera alla riforma costituzionale, delle ” nuove Regioni”, possa penalizzare quelle  del Mezzogiorno che non hanno nè reddito e nè sviluppo pari a quelle  del Nord. Il ministro Salvini ha colto l’occasione, di inserirsi in questo discorso, visto che si tratta delle Regioni che abbondantemente votano Lega, non solo per  deputati e senatori ma anche per le amministrazioni locali. Infatti il delegato agli Interni ha detto:” Lavori in corso ma noi siamo pronti”. Sarà certamente così ma occorre,    molto discernimento nell’adozione  delle misure costituzio nali che prevedono un’Italia fondata sulle autonomie ma, non a danno, elle aree più deboli del Paese. Non sarà una riforma facile anche se, le richieste avanzate, non hanno nulla a che vedere con la Catalogna: l’unità del Paese non è in discussione.  Il testo non è approdato al Cdm ed è stato fissato, un nuovo vertice per  mercoledì prossimo. Inoltre il Cdm non ha preso nessuna decisione sulla proposta  del ministro Toninelli che aveva portato, un provvedimento ghigliottina, per la revoca delle concessioni autostradali, dopo il crollo del ponte Morandi a Genova e la condizione di tantissimi viadotti, al limite della sicura percorribilità. Ma anche questo provvedimento va preso con le pinze: una revoca generalizzata potrebbe costare allo Stato, se perdesse la causa con Benetton, una cifra astronomica. Certo i lavori in corso sono tanti ma le decisioni non vadano oltre il mese di luglio. A settembre il passo del governo o cambia o apre la strada, alle elezioni politiche, che il M5S non vuole assolutamente se non dopo che il partito si è organizzato sul territorio.

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