Roma – E’ giunto il papà dell’omicida di Mario. Vuole parlare con il figlio

Il padre di Etman Elder, Finnegan Lee Elder è giunto in Italia e, stranamente non ha trovato ad accoglierlo nè il personale del Consolato e nè quello dell’ambasciata americana. Un padre chiaramente sconvolto, come la madre rimasta, negli Stati Uniti,.Alla Polaria, in zona internazionale, ha chiesto” Qual è la prassi per vedere mio figlio in carcere?”, E’accusato, com’è noto, di aver sferrato ben 11 coltellate al vicebrigadiere dei carabinieri, Mario Cerciello Rega. Ha ricevuto tutte le indicazioni e lui, di rimando, ha detto:” Spero che mio figlio sia assistito da un medico”. Un’affermazione inutile: non potrebbe essere diversamente, visto che è noto, in America quanto in Italia, che il figlio si drogava anche con sostanze chimiche. Fuori dalla zona internazionale di  Fiumicino c’erano, cronisti e fotoreporter, per poterlo riprendere, prima che si andasse a rinchiudere, in un Hotel di lusso. Intanto i carabinieri lavorano senza sosta. Sono tornati nella stanza occupata dai giovani americani, dove i carabinieri hanno trovato, nella contro soffittatura il coltello utilizzato per l’omicidio, un’arma da guerra, che si era portato dagli Stati Uniti e con il quale ha straziato le carni del, vice brigadiere, uccidendolo. Invano i due militari hanno gridato ripetutamente:” Siamo carabinieri!  Fermati”. Hanno trovato in quella stanza, dove cercavano lo sballo, tracce di sostanze stupefacenti ed altro ancora. Inoltre il carabiniere che, di sua iniziativa, ha messo la benda al ragazzo è stato raggiunto da un avviso di garanzia, per abuso di potere. Resta ignoto chi ha scattato la foto e l’ha postata su Internet. Si crede che lo scatto, sia stato rubato dalla finestra di un edificio, vicino alla caserma ma, finora è solo una’ipotesi. Non c’è stato alcun passo diplomatico e, il Console generale, si adopera per un trattamento, dei due studenti, adeguato alla loro età. Un omicidio incredibile, se si considera la ricostruzione dell’omicidio, così come lo è il fatto del coltello da guerra è passato dalle dogane, americana e italiana, senza che nessuno se ne accorgesse. il papà dell’omicida, presto vedrà il figliolo e, per lui, sarà il momento in cui si renderà conto che il suo ragazzo, al Liceo non era uno stinco di Santo e che è stato capace di sferrare, 11 coltellate, in un tempo brevissimo come potrebbe fare soltanto un militare addestratissimo.

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