Roma – Il papà ha parlato con il figlio omicida. Ricorso al T.R. per Christian

Ethan Elder,ha parlato con il figlio, Finnegan Lee Elder, recluso a Regina Coeli, Si tratta di un padre che ha avuto un colloquio  coln il giovanissimo figlio, accusato di aver sferrato undici  pugnalate, al vice brigadiere dei carabinieri dei cc, Mario Cerciello Rega, uccidendolo. Possiamo solo immaginare, lo stato d’animo del padre e del figlio, in quanto all’uscita dall’incontro, il padre si è infilato in macchina, senza  rilasciare dichiarazioni. Successivamente si è fermato a lungo, all’ambasciata degli Stati Uniti, per poi far rientro nell’Hotel dove ha preso una stanza doppia. Si stanno muovendo, a tutto campo, i difensori di Christian Gabriel Natale Hjorth che in mattinata hanno presentato ricorso al Tribunale del Riesame. Nell’istanza si chiede di annullare la misura cautelare emessa dal Gip. Dal canto loro, invece, i difensori  di Lee Elder, non hanno ancora deciso,  se presentare ricorso al Tribunale del Riesame. Una decisione difficile e temeraria considerata l’accusa che riguarda i due americani: concorso in omicidio e omicidio. L’autopsia eseguita sul corpo del vicebrigadiere dei carabinieri, conferma che le coltellate, vere e proprie pugnalate, sono state undici ed hanno straziato le carni del carabiniere, in varie parti del corpo, arrivando a perforare lo stomaco. Intanto i pm di Roma che indagano sull’omicidio, stanno acquisendo i tabulati telefonici dei due americani, dei due carabinieri, Andrea Variale e dello stesso Cerciello, oltre che di Sergio Bruciatelli, l’uomo che aveva denunciato il furto dello zainetto e, i tabulati dei pusher, che avevano rifilato, ai due americani, aspirina invece di coca. Man mano che passano le ore si vengono a sapere fatti e circostanze lontane dalla cultura del nostro Paese anni luce. ” E’ normale, negli S.U. che un ragazzo di 18 anni, esca e vada a scuola, con un pugnale da guerra…per difesa personale”. Così come sembra sia anche normale che giovanissimi,  in numero molto  elevato, facciano uso di stupefacenti e cerchino lo sballo ad ogni costo. Così come i compagni di Liceo,  affermino che avevano paura di “Fin” in quanto violento, anche con le ragazze e bullo con i più deboli. Pettegolezzi? Non sappiamo ma sono notizie riportate anche dalla stampa americana. Ma la nostra meraviglia è inutile se si considera che chiunque, può acquistare armi da guerra, e con una frequenza che dovrebbe preoccupare le autorità americane, accadono stragi nelle scuole, con l’uso di armi automatiche  acquistate anche da chi ha problemi mentali . Un popolo molto diverso dal nostro anche se non siamo esenti, da non poche, situazioni anomale. Per i giovani americani reclusi rimanga solo nella mani dei giudici: la politica, italiana e americana, stiano lontano mille miglia. La pubblica opinione segue, la drammatica fine del vicebrigadiere dei carabinieri con estrema attenzione, nonostante si è in piena estate.

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