Si ha la netta sensazione che, il ministro per l’Interno Salvini, stia tirando troppo la corda e che, grazie ai sondaggi favorevoli, punti sempre di più ad elezioni anticipate. Potrebbe essere lo sbaglio che hanno sempre compiuto, chi si sente vincitore, prima di contare i voti. In politica occorre, calma, riflessione e discernimento, parlare poco ed agire su basi concrete. Oggi, dalle pagine del Corsera, è partito un ulteriore aut, aut del leader dei leghisti al Movimento:” O una manovra economica coraggiosa, il coraggio lo chiediamo, per rilanciare il Paese”. Per la prima volta, il ministro per l’Interno ha messo in dubbio la tenuta del governo, con una farse sibillina ma non troppo:” Non so – ha affermato il ministro per l’Interno – se il governo prosegue”. e poi via, via basta seguire l’intervista per capire… Con Conte? “Ho un rapporto di lavoro”. Con Toninelli? ” i lavori per la gronda di Genova, sarebbe già partiti, se non l’avesse bloccati”. Ci sarà la fiducia sul decreto Sicurezza bis? ” Così vedremo – ha detto Salvini – se questo governo ha una maggioranza”. E la Tav?:” E’ surreale che una forza di governo, presenti una mozione per bloccare un’opera che serve al Paese”. Di Maio reagisce ma con particolare cautela: ” Se la Lega vuole qualche ministro in più lo dica così come, se la flat tax, è il cavallo di battaglia della Lega dica dove trovare i miliardi necessari . Se c’è la copertura sono il primo a firmare – ha aggiunto Di Maio – visto che fino ad oggi non sono stati indicati. Va rammentato alla Lega che dobbiamo approvare una legge di Bilancio da fare con certi vincoli imposti, dal’Unione Europea, per evitare l’infrazione, che stava per scattare, già da quest’anno”. Un capitolo aperto ma appare evidente che non c’è colpa nè di Tria e nè del Premier. gli accordi presi con Bruxelles vanno rispettati, finchè non saranno cambiate le regole. E’ evidente che, quando Salvini parla di coraggio, per la flat tax e il taglio delle tasse, ben sapendo che i soldi non ci sono per una simile riforma, vorrebbe farla in deficit, il che è impensabile: i rischi per gli italiani sarebbero eccessivi. C’è una voce nel deserto di Zingaretti che, pur di guadagnare spazio tra i due partiti di governo, ha ripetuto per l’ennesima volta che:” Non c’è dietro l’angolo nessun governicchio M5S – Pd” . Davanti a questo quadro, con M5S e Lega i rotta di collisione, non ci sono che le urne. Gli italiani sono stanchi di questa ” commedia” tra Di Maio e Salvini. Se necessario la parola torni agli elettori anche se, ho ragione di credere, che la situazione con cambierebbe di molto. E’ una questione di cultura: se si sta all’opposizione ci si può mantenere un linguaggio di rottura se si sta al governo, questo vale sia per l Movimento e sia per la Lega, si deve garantire una buona immagine interna ed internazionale. Non si può ancora oggi essere capi partito.