Roma – La crisi è totale: governo e opposizioni al palo

Non so se il governo M5S – Lega proseguirà, oppure verrà deciso di andare ad elezioni. Questo lo sanno Di Maio, Grillo e Casaleggio da una parte e Salvini dall’altra. So, con certezza che gli italiani, anche chi è legato, in qualche modo, ai partiti di governo, sono stanchi, anzi stanchissimi dei quotidiani attacchi che, i due leader  scambiano, non sempre per argomenti importanti ma anche per motivi futili. Certo se andassero, allo scioglimento anticipato delle Camere, con il magro bottino di riforme in essere, gli elettori non saprebbero, perchè votare, per due forze politiche, talmente diverse, per cultura ed obiettivi, tanto che nessuno potrebbe dimostrare che c’è stato, un ” governo del cambiamento”. Un governo delle liti al calor bianco sì ma del” cambiamento” proprio no. Nessun governo, prima, del giallo – verde, ha mai raggiunto livelli di scontri di questa portata. In precedenza i governi duravano sei mesi ma gli scontri erano evitati per non coinvolgere la popolazione. Migliori i governati di prima? Non lo dirò mai, così come è difficile definire come sono quelli di oggi: il nulla è nulla punto e basta. Eppure non ci vorrebbe tanto per far stare un pò tranquilli gli italiani: evitare il battibecco quotidiano sempre sugli stessi argomenti, sempre sugli stessi problemi sempre con le stesse parole. Così gli elettori sono arrivati alla nausea: occorre un pò di quiete. Un’estate meno bollente in politica, basta il Sol Leone, a far sudare gli italiani. Possibile che i due leader, non si siano accorti, che la gente è nauseata da una contrapposizione diventata, lo affermo  a loro vantaggio, insopportabile e condannata senza esitazione. Ma, questa fase storica l’Italia è minata anche da un’opposizione scialba, che ripete sempre lo stesso ritornello. Il Pd di Zingaretti non ha idee, litiga con Matteo Renzi, e non è in grado di proporsi, nemmeno per un ” governicchio”, con il M5S. Si vede dalle dichiarazioni che è in crisi anche di idee. Nel centro destra, dove c’è il cavaliere, fermo al 1944! E quindi si è aperta una crisi, con Toti, Carfagna e tanti altri, destinata ad incidere, ancora di più su un partito che, dal 40% è riuscito a ridursi ad una sola cifra. Una crisi mai vista: la ” maggioranza” litiga su tutto e l’opposizione, lacerata e priva di capacità di penetrazione, si limita a sopravvivere tanto da poter dire, sottovoce, ci siano anche noi. La preoccupazione è che, se si continua su questa strada, va in crisi la democrazia che rimane, viva e massima espressione di libertà, se c’è partecipazione costruttiva. Suvvia chiedere aiuto agli psicologi non è un delitto, anzi può essere utile un aiuto là dove ci sono riforme da fare, per le quali, ci vorrà più tempo: con lo sviluppo, vicino allo zero, non c’è possibilità di operare. Bisogna non litigare più per richiamare, i capitali esteri e italiani, che vengono utilizzati se c’è la certezza che non salti tutto per aria. Per cortesia basta con le facce truci, con le minacce e con i sorrisi stampati o di circostanza: l’Italia ha urgenza di risalire una china interna, una europea e una internazionale. Procedere, con questi attacchi continui, serve soltanto ad esasperare gli italiani e o farsi considerare non credibili all’estero.

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