Roma – Il vice di Di Maio si è dimesso. In tilt il M5S. Dibba” Sei un grande”

E’ scoppiata la guerra nel M5S. Massimo Bugani, esponente di primo piano nel Movimento. vice di Di Maio, esponente di primo piano dell’associazione Rousseau, consigliere comunale a Bologna, referente dei sindaci, ha deciso di dimettersi da ogni carica. La situazione è precipitata, dal momento in cui, tramite il Fatto Quotidiano, Bugani ha duramente attaccato il ministro Toninelli, che ha dato il via libera, per la costruzione del passate autostradale di Bologna, contro il quale, sin dall’inizio, cioè quando se ne parlava soltanto, il M5S si era dichiarato assolutamente contro. Insomma un no secco. Massimo Bugani, sin dall’ultima decade di luglio, con interviste al Fatto, aveva sostenuto che Di Maio e Di Battista sono complementari. Inoltre, nelle sue dichiarazioni non ha negato di essere in netto dissenso, con il capo politico del M5S, Di Maio. L’esponente del Movimento ne ha parlato, senza dire cosa si sono detti, con Grillo, Casaleggio e Di Battista. Ed è più pericoloso per il M5S è il fatto che, nel rispondere Di Battista,  ha affermare al ” ribelle Bugani:” Sei un grande”. Di Maio alle corde? Sarebbe una novità assoluta se si considera che, soltanto un mese fa, il Capo politico, è stato riconfermato nella carica ed approvata la sua strategia. Non sappiamo cosa possa essere accaduto, tra i vertici del Movimento ma, quella nota di Dbba, sulla bacheca di Bugani dice molto di più di quello che è scritto. Si va verso le elezioni anticipate? Per il M5S potrebbe essere un suicidio politico ma, a volte, i dirigenti di un partito preferiscono più perdere voti che restare al potere a qualsiasi costo. E’ una frase detta da Casaleggio, molto di recente, ed è forse la strada, che potrebbe essere imboccata, davanti ad una Finanziaria molto complicata per uno sviluppo inesistente e, una flat tax, che Salvini, incurante degli impegni presi con l’UE, vorrebbe attuare con miliardi in deficit. Ma ci sono tanti altri motivi, che covano sotto la cenere, a partire dal decreto sicurezza bis, fino alla riduzione dei parlamentari. Così come, non sono pochi alle Camere, a temere lo scioglimento anticipato del Parlamento in quanto non avrebbero un posto al quale tornare se non una lunga disoccupazione. Inoltre, nel M5S c’è chi afferma” Torneremo mai più al potere? Intanto qualcosa abbiamo fatto e c’è tanto altro da fare, sia pure con un alleato difficile, come La Lega, partito di centrodestra. Lasciare ora – si sente ripetere nei corridoi dei palazzi – significa regalare il Paese al centrodestra – Di Maio tratta per portare a termine quelle riforme che il M5S ha promesso, facciamolo lavorare.

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