Il tormentone che dura da mesi, alimentato dai democratici, per chiedere l’Impeachment una procedura gravissima che deve avere una fine, entro la fine di ottobre. Si può capire che i democratici vanno avanti con cautela: se falliscono il ” colpo da ko” rischiano di favorire, l’attuale inquilino della Casa Bianca, per una sua rielezione. Così come non si può che condividere la dichiarazione dello Speaker della Camera, Nancy Pelosi:” Non c’è nulla per essere contenti. Questo è un momento triste per il nostro Paese”. E’ iniziata la caccia ai reati commessi da Trump, rivelati da una talpa dell’Fbi che era in servizio alla Casa Bianca e tutte le ” contestazioni” dovranno essere provate. Il Presidente, su questo non ci sarebbero dubbi, ha chiesto un favore al Presidente dell’Ucraina, Zelensky, di far effettuare delle indagini sul figlio, non escludendo il padre, di Joe Biden, candidato democratico alla Casa Bianca, quindi contro l’avversario di Trump, per le presidenziali, del prossimo anno. Fatto gravissimo che potrebbe significare la fine politica di Tycoon ma, i democratici vanno avanti molto piano, per avere in mano prove schiaccianti contro un Presidente che non è amato o stimato nel mondo intero, ma che negli Stati Uniti ha ottenuto, con la politica dei dazi e con tagli molto significativi alle importazioni, ad ottenere l’apprezzamento con quel ” Prima gli americani” che ha fatto breccia nella popolazione, con redditi bassi o medio bassi e tra i disoccupati. E’ indubbio che i democratici hanno in mano, documenti importanti, ma la partita da giocare è complessa ed il tempo disponibile scarso. Il mondo intero guarda agli Stati Uniti, con crescente preoccupazione. Il Presidente Trump non è un essere disposto a cedere. Si batterà, qualora scatterà l’avvio della procedura per la sua destituzione, utilizzando tutte armi a disposizione. Tra queste c’è anche che se gli Stati Uniti sono in guerra l’ impeachment deve fermarsi e non può scattare.