Roma – Cdm: ok aggiornamento Def. Settori portanti dimenticati

Il Consiglio dei ministri ha approvato, la nota di aggiornamento del Def che prevede, un Bilancio di 29 miliardi. Come  previsto c’è la sterilizzazione dell’Iva, pari a 23 miliardi, una misura necessaria perchè avrebbe inciso negativamente sui consumi, crescita e ovviamente, occupazione. Con la legge di Bilancio, la maggioranza di governo, vuole diminuire il carico fiscale sulle paghe dei lavoratori, rifinanziare  gli investimenti pubblici e prevedere l’accesso delle famiglie all’istruzione prescolare. Non si comprende se i genitori potranno partecipare a corsi preparatori per come seguire i figli nello studio. Il Cdm non ha affrontato – è stato detto dal ministro per gli Esteri Di Maio – che ha partecipato ad Agorà –  ci sono misure  per le famiglie, un assegno unico per le famiglie e asili nido gratuiti. Nella Legge di Bilancio ci sarà, il taglio del cuneo fiscale per i lavoratori ma è dubbio per i datori di lavoro, almeno per il 2020. Un bilancio per circa il 50% in deficit, come non voleva il ministro per l’Economia, che avrebbe preferito piccoli aumenti, su alcune aliquote Iva. ma, sulla sua strada, ha trovato la netta opposizione sia del M5S e sia di Italia Viva:” Nessun aumento può essere inserito così come è stato promesso agli italiani”. I segretari generali della Cgil, Cisl e Uil si sono dichiarati insoddisfatti, sia per le misure previste e sia per il mini cuneo fiscale, in diminuzione, previsto per i lavoratori e per i rilancio economico. La realtà è che il denaro non c’è e, se non funzioneranno le misure che fondano su due pilastri: far pagare le tasse a tutti e utilizzare, il poco denaro ricavato dal gettito in aumento, anche con l’ausilio del pagamento, con carta unica prepagata o con bancomat, per limitare l’evasione fiscale, stimata in circa 106 miliardi. Dalla nota di aggiornamento del Def non compare la spending review, gli aiuti ai Comuni, privi di risorse economiche, sia per investimenti, sia per l’ordinaria amministrazione e sia per l’assunzione di personale qualificato atto a garantire,  maggiore efficienza e capacità operativa. Molti altri interventi necessari sono spariti. In tempi passati si potrebbe dire la famosa frase ” l’acqua è poca e la papera non nuota”. In verità, ecco questo va detto, senza nessun addebito, agli ultimi governi, lo Stato spende molto e spende male. I famosi sprechi, più volte denunciati dagli stessi partiti, oggi al governo, M5S e Pd, non sono stati neppure citati eppure sono tantissimi e li conoscono, più i responsabili dei partiti di governo, compreso Leu e sinistra – sinistra. Si poteva fare di più? Non è possibile affermarlo ma il dubbio, che la maggioranza abbia evitato di toccare dei ” santuari dello spreco” c’è e non lo pensiamo solo noi. A parte il fatto, peraltro gravissimo, che parte della popolazione, le denunce sono quotidiane, o non si cura più per mancanza di denaro o peggio, se vuole tentare di riguadagnare la salute non può aspettare un turno, stabilito da lunghe liste di attesa, eliminabili soltanto pagando i medici pubblici, autorizzati a lavorare privatamente, utilizzando attrezzature ospedaliere. E, a chi si toglie il pane dalla bocca per curarsi, non gli importa nulla che,una parte del versamento al Cup, va all’ospedale. Suvvia non ci prendiamo in giro: la sanità pubblica doveva essere, il fiore all’occhiello del governo M5S – Pd, ed invece è al col lasso per mancanza di personale, medico e paramedico,  con liste d’attesa da capogiro. Un governo giallo – rosso non doveva mancare ad un appuntamento così qualificante.

Lascia una risposta