Firenze – dissidenti M5S:” Persa l’identità: i nostri valori traditi”

Non è importante, il numero dei dissidenti del M5S che si sono riuniti a Firenze, ma il documento che, una volta approvato, è stato messo online. Lo abbiamo scritto sin dalla costituzione del gover no gialloverde. Il problema del Movimento è che Beppe Grillo non aveva previsto che, la sua creatura politica, potesse governare con altri. Grillo, aveva dato una precisa identità alla sua idea politi ca: vincere le politiche per ” processare” tutto il passato politico, animato da partiti, che avevano contribuito a distruggere l’essenza della democrazia, con furti, ruberie, accordi segreti per conservare il potere, di una maggioranza e di una opposizione fittizia, che aveva il suo tornaconto. Nel momento stesso in cui, Di Maio e Salvini, hanno sottoscritto un “contratto” che non ha nulla a che vedere con la ” rivoluzione con la scheda” prevista da Beppe Grillo, l’identità non solo del Movimento, come denunciano i dissidenti, ma anche la Lega hanno perso, la loro identità, in tutto o in parte. Inevitabile davanti all’ingovernabilità e alla crisi del sistema? Questo giudizio spetta agli iscritti ai 5S e ai leghisti. Quello che hanno chiesto i dissidenti è di tornare alla origini del progetto di Beppe Grillo, che non ha nulla a che vedere, con governi di coalizione, ieri con la Lega ed oggi con il Pd più cespugli. Quello che è accaduto era inevitabile: tutti dal M5S ai partiti ” tradizionali” hanno perduto quella identità, che li rendeva riconoscibili agli occhi degli elettori. Se questa analisi è sbagliata non si vede per quale motivo il Movimento, alle politiche ha raggiunto il 33% e dopo il governo con la Lega, è precipitato al 17% ! Dopo l’analisi che riteniamo giusta diciamo cosa chiedono i dissidenti: ” Superamento del capo politico; piena proprietà e gestione della piattaforma Rousseau visto che i risultati sono la guida del Movimento; rapporto paritetico tra eletti, ad oggi livello, e base; subito un’assemblea nazionale; discutere la partecipazione a governi di coalizione; tornare alle origini di una identità perduta che puntava, come affermava Beppe Grillo, alla ricostruzione di uno stato sociale massacrato da trent’anni di neo liberalismo. Tutto questo per evitare c di essere accusati, dagli iscritti e da chi ha votato il M5S,  di ” non aver mantenuto le promesse fatte”. Un vero e proprio atto d’accusa che non è negativo, facendo un’analisi politica libera: l’attuale M5S non è più quello di  Beppe Grillo ( lo abbiamo scritto più volte) ma un misto ” inquinato”, dalla vecchia vecchia politica, tanto da non essere più riconoscibile. Era evitabile la scelta di governi di coalizione? Non spetta a noi dirlo visto che Grillo li ha ” benedetti”. Gli interessi del Paese prima di tutto? E’ una scelta politica, ma non si può dire che i dissidenti hanno torto. Vedremo quello che risponderà il padre fondatore. Quello che afferma la sindaca di Torino Appendino, non ha valore. Governare con altre forze è una cosa …cambiare un Paese democraticamente, vincendo le elezioni,  è l’esatto opposto agli inevitabili compromessi.

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