Scontro, al largo dell’isola di Kos, tra un pattugliatore della Guardia Costiera greca ed un gommone, senza luci di posizione, con 34 persone a bordo. Il comandante dell’imbarcazione militare non poteva vedere il gommone che cercava di raggiungere, il territorio greco, con 34 siriani a bordo. L’impatto è stato devastante ed i militari greci, hanno cercato di prestare aiuto ai naufraghi, unitamente all’equipaggio di una nave Frontex, altre imbarcazioni della Guardia Costiera greca ed equipaggi di navigli privati. Un bambino di tre anni è deceduto e all’appello manca un giovane di 26 anni. Le ricerche continuano in quel tratto dell’Egeo. L’Agenzia greca Amna che ha dato la notizia non ha avuto altri particolari circa altri decessi. Continuano ad aumentar, giorno dopo giorno, i morti in Mediterraneo fino a quando, l’Unione Europea, non organizzerà canali umanitari, per l’immigrazione legale, capaci di garantire non solo un approdo sicuro ma anche la destinazione dei migranti, in base ad accordi, precedentemente raggiunti. Non c’è altra strada, altrimenti gli schiavisti metteranno in mare gommoni, dopo aver riscosso l’esoso ” passaggio” e i migranti, continueranno ad affrontare, l’incognita della traversata del Mediterraneo, trasformato come ben sappiamo, in un cimitero. Ma fino ad oggi L’UE è ferma, molti Stati non sono disponibili ad accogliere migranti e non vengono prese decisioni urgenti da anni.