Il segretario nazionale del Pd ha preso cappello e in una intervista rilasciata a SkyTg24 ha messo in chiaro il suo pensiero che è da considerare un vero avvertimento, sia al M5S e sia al Premier Con te. ” Io non voglio andare al voto – ha sottolineato Zingaretti, e faro di tutto per allungare la vita al governo ma sono stupito che solo noi parliamo dei risultati ottenuti in Umbria, del fatto che solo noi del Pd li rivendichiamo. Andiamo aventi, però questo governo e questa maggiorana deve cambiare passo e parlare di contenuti, litigare meno e produrre fatti. Se si dovesse votare domani – ha proseguito Zingaretti – il Pd sarebbe il primo partito , avrebbe più deputati e più senatori, non sarebbe così per altri partiti. Ma noi diciamo prima viene l’Italia e l’Umbria ha confermato : siamo la forza indispensabile per l’alternativa di governo. Si può anche essere – ha detto Zingaretti rispondendo ad alcune domande – avversari ma quando c’è un accordo politico si lavora insieme. Io avevo capito che abbiamo deciso, quello che abbiamo fato al 110%. Basta ad avanzare problemi tutti i giorni, sono d’accordo di governare per 3 anni con questa maggioranza, sono pronto a farlo, però se siamo insieme non siamo nemici o avversari. Se si agisce così non siamo credibili e diamo a Salvini una grande forza. L’alleanza non era nel programma ad agosto ed io ero tra quelli che nutrivano più dubbi ma i democratici hanno deciso all’unanimità con Renzi dentro”. Un’intervista che d eve far riflettere chi nel Movimento, Di Maio in testa, vuole cambiare alcune ” Poste” della Manovra e della Legge di Bilancio nonchè quella fiscale. Il segretario del Pd, sia pure senza parole apocalittiche nell’intervista ha stoppato ogni richiesta di cambiamento ed il discorso non riguarda solo Di Ma io ma anche il Premier Conte, sempre disposto a trattare su tutto pur di evitare una crisi che sarebbe la sua fine di una esperienza politica non esaltante. Il Premier, non abituato a frequentare cir colo politici, ha sbagliato più volte, anche in colloqui internazionali con la Merkel come con Macron. Zingaretti sa che una crisi ora sarebbe impossibile e da irresponsabili ma appare, molto secca to della posizione del Movimento ed anche preoccupato dell’attività di Renzi, diventato leader di Italia Viva, cioè di partito che attrae non pochi parlamentari. Forse la spina non la staccherà solo per mettere in pesanti difficoltà Salvini ma sulla legge elettorale, sul no al cambiamento della Legge di Bilancio e su quella Fiscale, il Pd appare molto deciso a non mollare.