Accordo nella maggioranza M5S – Pd – Leu e cespugli, per inasprire il carcere per i grandi evasori. Due gli emendamenti che hanno ottenuto il via libera e che, questa sera, andranno per il sì definitivo alla Commissione Finanze della Camera. E’ prevista, una riduzione delle pene, per comportamenti non fraudolenti quali: dichiarazione infedele e omessa dichiarazione. Mentre le pene saranno più pesanti, compresa la confisca di beni per sproporzione, per i reati più gravi, che riguardano anche la responsabilità amministrativa per le imprese. I due emendamenti saranno accolti favorevolmente, dalla pubblica opinione che era rimasta allibita davanti alla notizia Istat, che l’evasione fiscale era stata valutata a 109 miliardi, cioè una somma enorme che lo Stato deve recuperare, almeno in parte, per perseguire non soltanto l’equità fiscale tra i contribuenti ed avere, risorse da investire, per servizi ed infrastrutture. Si vuole riaffermare che è profondamente ingiusto che c’è chi froda il fisco e gode di tutti i servizi che lo Stato, ai diversi livelli, deve garantire. Mentre chi ha un reddito fisso, anche basso, paga tutte le tasse in proporzione. Così come era ingiusto che una volta scoperto il grande evasore, questi poteva concordare una cifra molto minore rispetto alla somma evasa, e tenersi legalmente quello che aveva ” rubato” agli altri contribuenti onesti. Non si riesce a comprendere la posizione della Confindustria contraria agli emendamenti, definiti ” … approccio repressivo, che moltiplica le sanzioni e che, la confisca allargata resta un’anomalia, ed estende misure straordinarie pensate per la criminalità mafiosa e reati di diversa natura”. La Confindustria, organizzazione che tutela gli interessi di categorie produttive, per logica civile, si dovrebbe schierare dalla parte dello Stato che punta a far pagare le tasse a tutti per diminuirle a tutti. Assumere un atteggiamento di difesa corporativa è come ammettere che è giusto evadere le tasse o pagarne solo una parte. Non è così. Confindustria, questo appare più giusto, dovrebbe chiedere ed ottenere che tutti paghino di modo che, anche le categorie aderenti all’organizzazione, paghino il dovuto con aliquote più basse delle attuali.