Roma – Mes da rinviare. Non c’è Conte che tenga: italiani spaventati

Giornata di fuoco per il Mes. Di Maio non intende arretrare e Bruxelles deve capire.  Il meccanismo economico va rimodellato tanto che si possa votare, in Parlamento, con le certezze dovute dai legislatori agli italiani. Il Movimento ha fat to studiare, questo appare evidente, dai suoi esperti il Mes, le perplessità complessive, si sono rafforzate. Il Movimento chiede tempo, ed un rinvio alla prossima primavera dovrà essere chiesta, dal ministro all’Economia Gualtieri, mercole dì prossimo alla riunione convocata a Bruxelles. La prudenza che il capo politico del M5S mostra deriva anche dal fatto che, i parlamentari sono preoccupati di inseguire i desiderata di euroburocrati che, da non sono politici inseguono mo delli non sempre accettabili da tutti i governi. La posizione mantenuta dal Movimento non ha trovato, alcuna giustificazione nel Pd che, da Zingaretti a Delrio fino a Franceschini nutrono la convinzione che, nel chiedere un rinvio si danneg gerà l’economia nazionale, a partire dall’aumento dello spread. Una posizione, quella del Pd che può anche avere delle motivazioni valide, ma che diventa incomprensibile agli italiani che seguono questo duro scontro politico, in materia economica, con apprensione. L’opposizione della Lega, guidata dal rozzo leader Salvini, ha fatto breccia in una opinione pubblica spaventata che, al solo sentire che c’è chi vorrebbe mettere in pericolo, i sudati risparmi, e che al vertice del Mes c’è un presidente tedesco, è stato ritenuto motivo molto valido, per optare per lo stop. Se poi quello che afferma il centrodestra, Meloni compresa, sia tutto o in parte vero è sufficiente per obbligare Di Maio, alla massima prudenza, sia pure non mettendo in discussione la coalizione di governo. In verità, certa stampa estera, ciclicamente,  ha messo negativamente in evidenza: il tenore di vita degli italiani, la propensione al  massimo risparmio, l’enorme quantità del patrimonio edilizio privato, il tutto in contrasto, con l’norme debito dello Stato. Ecco da questi antefatti si può partire per capire, la dura opposizione di Salvini che va a pescare nella sensibilità tutta italiana di mettere da parte, qualcosa ogni mese, come confermato anche recentemente dall’Istat. La richiesta di rinvio del Mes, avanzata tenacemente da di Di Maio, che non può rischiare di perdere ancora voti dopo l’Umbria e non può, nemmeno perdere, ulteriore fiducia nel gruppo parlamentare è alla base di un comportamento che non lo avvicina alla Lega ma l’intento è quello di  non  lasciare terreno libero. Il governo andrà avanti ma il Premier, dovrà essere attento a non scagliarsi contro il leader del Carroccio, che ha fiutato come accaduto per l’immigrazione, dove si trova il serbatoio di voti, e l’ipersensibilità degli elettori. Conte rischia di essere perdente e rafforzare il centrodestra. Stessa musica per il Pd. L’argomento Mes è molto scivoloso e gli italiani non hanno mai amato le avventure economiche specialmente se possono toccare il portafoglio.

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