Roma – Tensione sempre alta tra M5S e Pd non solo sulla prescrizione

Le distanze tra il M5S e il Pd, partiti della coalizione di governo, tendono ad allargarsi ed approfondirsi, nonostante gli altolà, dall’una e dall’altra parte. Alla base delle profonde incomprensioni la visibilità necessaria, al M5S, per dimostrare che non c’è stato alcun appiattimento sul Pd.  E i dei dem, a loro volta sono in difficoltà, in quanto si trovano insieme al governo, con un Movimento con due ruoli, di maggioranza ed opposizione. Oggi c’è stata l’uscita del ministro per la Giustizia Bonafede che, bontà sua ha dichiarato:” Non voglio la crisi di governo, non voglio rompere con nessuno  sulla prescrizione”. Dichiarazione che arriva dopo le ultime pesanti tensioni che ci sono state e rimangono tra i partiti che formano la maggioranza. Il ministro ha proseguito:” Mi rifiuto di pensare che la coalizione, M5S – Pd, possa mandare in crisi un governo per la prescrizione. Se ci sono altre proposte – ha proseguito Bonafede – sono pronto a vagliarle ma non a far rientrare, di nascosto,  le prescrizioni. Sono convinto  che con questa maggioranza  ci sia la possibilità di lavorare insieme sulla giustizia in una prateria molto ampia”. Intanto il M5S , proprio sul tema prescrizioni, ha chiesto  al Pd di mettere, la parola fine all’Era Berlusconi, esprimendo la certezza che i dem faranno la scelta giusta. La risposta del Pd, a più voci, è giunta a stretto giro:” La riforma è nelle mani del Premier Conte non certo in quelle delle ” veline” del M5S”. E il parlamentare Marcucci ha aggiunto:” E’ necessario intervenire con correttivi, su questi decida Di Maio, se vuole condividerli  o lasciare che si esprima, in piena libertà, il Parlamento”. Ma non è tutto, il capogruppo dem alla Camera, il compassato Delrio ha precisato, come avvertimento al Movimento:” Il Pd non sta al governo a tutti i costi e non restiamo a scaldare le sedie”. Tutto qui? No c’è molto di più. I due partiti, con questi attacchi e contrattacchi, mandano segnali agli elettori, per diversificarsi sulle decisioni e conservare, due identità diverse ed utilissime al momento delle elezioni, anticipate o meno. Cioè il corpo elettorale deve sapere per chi votare tra M5S e Pd forze politiche che non andranno mai più insieme a livello locale e nazionale.

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