Si discute molto sulla riforma del processo civile, per i tempi dimezzati e per gli investimenti necessari per la digitalizzazione dei tribunali. Una riforma avviata in attesa che venga raggiunta la quadra, anche su quello penale, che dovrebbe attingere, parte delle nuove norme già decise, per il civile. il ministro alla Giustizia, Alfonso Bonafede ha insistito, nel presentare la riforma, su alcuni punti che ritiene qualificanti:”… meno norme e poche regole che valgano per tutti i gradi del processo: questa è la filosofia della riforma. Uno dei modi – ha proseguito il ministro – per incidere sull’elevato contenzioso civile nell’ottica della semplificazione. Insomma speditezza e razionalizzazione per snellire il processo salvaguardando, allo stesso tempo, il rispetto delle garanzie del contradditto rio”. Per il Premier Conte:” …con questa riforma sarà possibile attrarre più investimenti”. E il ministro alla Giustizia ha aggiunto:” Assicureremo la ragionevole durata dei processi e la norma sulla prescrizione, prevista in vigore dal primo gennaio 20020 va mantenuta”. Come accade sempre, nel caso di riforme di questa portata, non tutti a partire dai parlamentari fino ai giudici e avvocati, sono allineati su un’unica soluzione. I pareri sono diversi anche se tutti puntano ad uscire dal pantano attuale di una giustizia civile denegata per norme eccessive e desuete.