Roma – La Popolare di Bari è dello Stato quindi solida. Colpire chi ha sbagliato

Si sapeva da tempo della crisi della Popolare di Bari, la banca più importante del Mezzogiorno. Nel mirino, non solo del M5S, Bankitalia che ha l’obbligo di controllare, cosa non avvenuta nemmeno in altre situazioni in cui, più  banche hanno accusato, “improvvisamente” di non essere in grado di proseguire nella loro attività e tutelare i risparmiatori. Accadono fatti strani e inspiegabili anche se, il governatore Visco, si è lamentato:” Si cerca il capro espiatorio”. Non si tratta di trovare un responsabile ma i “responsabili”, lautamente pagati che, per l’opinione pubblica, non fanno il loro dovere. Non importa a nessuno  che  c’è stato un primo accertamento ispettivo con una valutazione ” Parzialmente sfavo revole”. E dopo ci sono stati continui “passaggi  informativi con la Consob e interlocuzioni con l’autorità giudiziaria”. Così come non importa a nessuno che ” l’aggravamento della situazione aziendale  della Banca Popolare di Bari è stata portata all’attenzione del ministro dell’Economia, con due lettere del maggio scorso e 26 novembre”. C’era chi doveva intervenire e non l’ha fatto: questa è la realtà. Il sistema dello scarica barile: “noi abbiamo detto e informato”, non serve a nulla se poi la situazione precipita ed accade, quello che è accaduto, anche alla Popolare di Bari. Nessuno ha dimenticato la vicenda dei derivati, cioè pezzi di carta senza valore, ” smerciati” dalle banche ad ignari cittadini. Suvvia non è più il tempo di far fingere di non sapere su cose serie, come il risparmio. Il governo ha immediatamente deciso di intervenire e, dalla trascorsa notte, la Banca Popolare di Bari è più che solida in quanto proprietà dello Stato e, con la nomina di un commissario, è stata assicurata discontinuità  con la precedente gestione. C’è chi ha mancato ai suoi doveri dentro  la Banca ma anche tra chi doveva controllare: questa è la verità. L’intero sistema va rivisto ed è una considerazione condivisa, non solo dai risparmiatori e azionisti di istituti bancari, ma dagli italiani in genere. Tutti affermano: ” Fuori i responsabili e che vengano perseguiti soprattutto penalmente”. Non è pensabile che tutti erano informati, con note sfavorevoli di Bankitalia e Consob fino al ministro dell’Economia e nessuno in “questa catena ” ha mosso un dito per prevenire. Il governo, con altre istituzioni finanziarie, ha disposto lo ” spostamento di 900 milioni per evitare un patatrac. Via, siamo seri, occorrono vere riforme e non solo quelle di facciata. Nominato commissario alla Popolare di Bari, Antonio Blandini, il fatto ha creato forte irritazione nel M5S, partito di maggioranza relativa in Parlamento? Non ci limiti ai bla, bla. Il Movimento ottenga la revoca, se le motivazioni hanno un fondamento, oppure taccia.

Lascia una risposta