Inizierà, o forse è già iniziata, la seconda fase del governo Conte 2. Da una parte Pd e M5S cercheranno, subito dopo il periodo festivo di mettere a punto un programma condiviso per giungere, questo è l’intendimento, fino a fine legislatura. Zingaretti parla di accordi possibili ma a determinate condizioni Di Maio ha chiesto ripetutamente, nero su bianco, con un contratto. Fino a questo punto si tratta di forma e non di sostanza. In realtà, seconod quello che viene dichiarato ora da questo ed da quell’altro ministro o esponente politico del M5S o del Pd, le distanze su argomenti qualificanti sono abissali. Non sarà quindi un gennaio tranquillo. I parlamentari non vorrebbero nè la crisi e nè il referendum che convaliderebbe il taglio dei senatori, portati a quota 200 e i deputati a 400. Un taglio che significherebbe per la maggiori parte non essere rieletti nelle due Camere. Inoltre c’è il M5S che è in chiare difficoltà ammesse dallo stesso capo politico del Movimento e dal fondatore Grillo, che vorrebbero andare, fino a fine legislatura, per avere il tempo di radicarsi sul territorio. Ed anche Italia Viva cerca di far slittare le elezioni per poter superare lo sbarramento o co munque ridurlo, con una nuova legge elettorale, da portare in porto prima del voto, ovviamente il più tardi possibile. Chi lavora in senso opposto è il leader della Lega, Salvini, che sta cercando di far passare dalla sua parte i senatori dem o M5S per mettere in crisi il governo. Ma si tratta di una operazione molto complessa in quanto, ci sarebbero i ” volenterosi, che non sono a sinistra, ma in questo caso tamponerebbero l’eventuale falla nella maggioranza, eviterebbero una crisi e, allo stesso tempo, otterrebbero compensazioni in posti di potere e collegi sicuri. La partita di giocherà a gennaio e non sarà indolore per nessuna forza politica.