Roma – Si è dimesso il ministro Fioravanti:” Istruzione e ricerca senza risorse”

Si sfalda il governo del Premier Conte. Il ministro dell’Istruzione, Lorenzo Fioravanti il 23 dicembre, ha rassegnato le sue dimissioni. ( esistono politici che non si attaccano alla poltron ed hanno una loro dignità ) . Il motivo è presto detto: l’uomo di governo aveva significato, in più di una circostanza, ai colleghi di governo e commissioni, che l’istruzione, l’università e la ricerca sono settori fondamentali per il futuro della Nazione e che  all’esecutivo sarebbe servito più corag gio per garantire quella “linea di galleggiamento” finanziaria di cui ho sempre parlato. Pare – ha proseguito l’ex ministro – che le risorse non si trovano mai quando si tratta di scuola e della ricerca, eppure si recuperano centinaia di milioni di euro, in poche ore, da destinare  ad altre finalità quando c’è la volontà politica”. L’ex ministro ha in animo di lasciare il M5S per fondare, un gruppo parlamentare autonomo, filogovernativo, ma come inizio di un nuovo soggetto politico. Appare evidente che, l’ex ministro, fortemente contrariato di come è stato approvato il Bilancio e la ” posta” messa a disposizione del suo ministero, ha lasciato il posto da ministro, ha ringraziato quanti da sottosegretari e collaboratori hanno lavorato con lui ed ha preso le distanze, da chi aveva promesso veri cambiamenti per l’istruzione e ricerca per poi preferire altri settori a caccia di consensi facili. Bene Lorenzo Fioravanti, si è sentito tradito rispetto alle promesse fattegli, dal Premier Conte e dal capo politico del M5S Di Maio, ed ha preferito dimettersi, non per abbandonare la partita politica, ma cercare di condizionare il governo, preferendo stare fuori dall’esecutivo, ed organizzare una forza in grado di condizionare le scelte che verranno fatte. Fioravanti non è uscito dal governo per approdare ad altri lidi ma per portare avanti, una battaglia giusta e condivisa dagli elettori che ben sanno il valore di un Paese, che investe molto, nella scuola, università e ricerca. E’ forse inutile sottolineare che siamo dalla sua parte, abbiamo sempre portato avanti gli stessi obiettivi, ma prima di lui ci sono stati ministri che si sono accontentati, determinando guasti che non potranno essere curati nel breve periodo. E’ probabile che il ministero venga assunto, ad interim dallo stesso Premier Conte, un docente universitario che dovrebbe agire diversamente da come è stato approvato il Bilancio dello Stato. Ma forse è una pia illusione, visto il suo comportamento  da Premier anche davanti alle proteste, fino alle dimissioni, del ministro Fioravanti. Certo è che l’esecutivo e il Movimento hanno subito un vero e proprio terremoto e che dovrà correre ai ripari per evitare che lo sfaldamento continui.

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