Pescara – Ucciso al ” ferro di cavallo” un tossicodipendente. Polizia al lavoro

Ci mancava solo il morto ed arrivato, nemmeno a dirlo al cosiddetto “ferro di cavallo”, un palazzone, nel quartiere Rancitelli. Il luogo dove si spaccia, 24 ore su 24 e dove, quando la polizia esegue perquisizioni per trovare droga, gli scarichi di bagni entrano in funzione e la fognatura riceve, tanta droga da uccidere anche i topi. Il palazzone dove si rifugiano ricercati, trafficanti e spacciatori. La vittima è un trentacinquenne tossicodipendente, trasportato al pronto soccorso dell’ospedale del capoluogo adriatico, dove è morto subito prima che i sanitari potessero intervenire. Era stato trovato sul pianerottolo in una pozza di sangue. Gli investigatori della polizia hanno subito imboccato la pista dell’omicidio in quanto il corpo dell’uomo sono evidenti, traumi e lesioni, compatibili con un’aggressione e colluttazione. La polizia indaga in questa direzione e, potrebbero saltare nomi interessanti per scoprire la verità, entro poco tempo. Il corpo stando alle prime risultanze, sarebbe stato trascinato, fino al pianerottolo dove è stato rinvenuto. Ma gli investigatori non si sbottonano e stanno effettuando dei sopralluoghi in quanto se ucciso su un alto piano, anche se c’è stato chi ha cercato di pulire l’area dell’aggressione, la polizia scientifica è in grado di scoprire ogni traccia. La realtà è che un tossicodipendente è stato massacrato di botte, al ” ferro di cavallo”, dove tutto quello che accade è illecito. Un fabbricato da demolire per poi sparpagliare, in altri alloggi popolari, solo quelle famiglie che ne hanno diritto e non commettano reati. Alcune autorità affermano, con troppa fretta, che Pescara è una città sotto controllo, con telecamere e forze dell’ordine dispiegate sul territorio. Ci si consenta di dire che non è così. C’è l’impegno innegabile di polizia, carabinieri, finanzieri e polizia locale per garantire la sicurezza pubblica ma, i fatti che accadono, non confermano che Pescara sia una città sicura. Basta ascoltare la gente per comprendere che i pescaresi non si sentono sicuri come lo erano una volta. Certo i tempi sono cambiati ma ciò non toglie che il cittadino deve poter circolare di giorno e di notte senza problemi di sorta.

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