Allegria! Tra non molto non si salverà più nessuno. E’ stata arrestata e posta ai domiciliari, dalla Squadra mobile, la prefetta di Cosenza, Paola Galeone. E’ stata eseguita un’ordinanza, di custodia cautelare, emessa dal Gip del Tribunale su richiesta della Procura della Repubblica. Il reato contestato alla prefetta è quello di:” induzione indebita a dare o promettere utilità”. Alla Galeone viene contestato, in particolare l’articolo 319 del Codice penale. La comunicazione con i particolari è stata resa pubblica da una nota stampa della stessa Procura. La prefetta si trova, agli arresti domiciliari, nella sua abitazione di Taranto. Non c’è che dire: la Procura di Cosenza ha colpito duro e deve essere in possesso di prove inoppugnabili visto che ha fatto scattare le manette, sia pire figurate, ad un prefetto che, anche se con minori poteri, rappresenta il governo in provincia, coordina le forze dell’ordine ed è responsabile dell’ordine pubblico. Fino ad oggi era impensabile che un prefetto potesse finire in manette ed invece non è più così. Ma sono notizie destabilizzanti: se viene arrestato chi dovrebbe essere, al di sopra di ogni sospetto per l’elevato incarico che ha, significa davvero che c’è un’Italia che non ha solo bisogno di riforme ma di fare piazza pulita in tutti gli ambienti dove c’è chi opera al di sopra delle leggi. Ovviamente Procura e Gip possono aver sbagliato ma se fosse dimostrato sarebbero i magistrati ad essere chiamati a pagare un prezzo altissimo non solo in termini di carriera.