Roma – La tregua in Libia regge. Intenso lavoro del governo per soluzione ok

La tregua in Libia sta reggendo, a parte le solite accuse reciproche che, di tanto in tanto, c’è chi spara. In realtà è che la pax chiesta, dai Presidente Putin ed Erdogan, viene sostanzialmente rispettata. Intenso il lavoro che stanno effettuando il Premier, Giuseppe Conte e il ministro per gli Esteri Luigi Di Maio, impegnati a raggiungere una soluzione nel Paese africano sito alle porte di casa nostra. Il Presidente del Consiglio Conte ha nuovamente parlato con il Premier, del governo legittimo libico Sarraj,  Cancelliera tedesca Merkel, Presidente russo Putin focalizzando, con gli interlocutori, gli ultimi sviluppi dell’intrecciato dossier libico ed in particolare sulla tenuta del cessate il fuoco  e sulla prosecuzione del l’incontro  di Berlino. Il ministro per gli Esteri ha sentito nuovamente, l’omologo turco Cavusoclu, e i due interlocutori hanno ribadito la necessità di un trilaterale: Italia, Russia, Turchia che preceda, l’incontro di Berlino, dove l’Italia punta ad ottenere un risultato positivo, tanto da fermare lo scontro, Haftar – Sarraj,per procedere, alla stabilizzazione della Libia, con una trattativa che escluda azioni militari. Il ministro per gli Esteri Di Maio, punta decisamente, per evitare interferenze, ad una missione militare di caschi blu europei, cioè di uomini appartenenti a Nazioni fortemente interessate,  ad evitare scontri tra i due leader libici, cedimenti verso i miliziani dell’Isis pronti ad attestarsi in un Paese instabi le con infiltrazioni pericolosissime per l’UE. Inoltre, la presenza di caschi blu europei dell’Onu, eviterebbe quella guerra su delega che Haftar, ogni tanto attiva, contro il governo di Tunisi. Non è un’operazione facile quella che si sta tentando, nonostante il governo italiano ha cercato di coinvolgere, anche altri Stati africani interessati ad una Libia stabilizzata. Questa strategia va portata avanti dall’Unione Europea, considerata la totale assenza degli Stati Uniti sullo scacchiere Mediterraneo e la crescente influenza russa.

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