Roma – Tre femminicidi in 24 ore,in Alto Adige e Sicilia

Una cultura, completamente diversa, si è installata nel nostro Paese: i femminicidi, bagaglio barbaro che non ci appartiene. Oggi  se ne sono stati contati tre: in Alto Adige e Sicilia, quindi a Nord come al Sud del Paese. Inoltre  è stato ritrovato il cadavere di una donna in Sardegna, Speranza Ponti, sparita da una quindicina i giorni. In Alto Adige è stata uccisa una giovane pachistana ed è stato fermato il marito Z.M. di 38 anni. L’uomo ha prima fornito spiegazioni inconcludenti e, successivamente si è chiuso, nel più assoluto silenzio. I magistrati hanno cercato di ottenere risposte senza successo e, considerato il pericolo di fuga, lo hanno indiziato di delitto volontario e quindi messo in stato di fermo. Le vittime in Sicilia sono due, Rosalia Mifsud, 48 anni e la figlia, Monica Di Liberto, di 27, giovane avuta dalla mamma da un precedente matrimonio. Si cerca l’assassino. Infine in Sardegna, i carabinieri di Alghero, hanno trovato il cadavere di, Speranza Ponti, sparita da due settimane . Era nell’area di un lussuoso complesso residenziale. La donna, questo era già a conoscenza degli investigatori, aveva raggiunto una condizione economica agiata grazie, ad una serie di investimenti immobiliari. Il problema femminicidi non poteva sfuggire, al Primo Presidente della Cassazione, Mammone, che, durante la cerimonia dell’inaugurazione dell’anno giudiziario, ha richiamato l’attenzione delle autorità presenti al fenomeno che è insorto nella nostra società. Un tipo di comportamento che – è stato sottolineato – che non può essere delegato solo alla giustizia ma affrontato, e possibilmente debellato, dall’intervento delle strutture sociali, quindi pubbliche o da quelle private, cioè le associazioni. Il problema c’è e va affrontato anche perchè, molti casi maturano in determinati ambienti da monitorare e, spesso, dopo furibonde liti a buona conoscenza dei vicini che potrebbero, anche sotto anonimato, informare le strutture pubbliche che potrebbero evitare i drammatici epiloghi  ai quali è difficile abituarsi.

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