Il Presidente della Repubblica, Mattarella, alla vigilia della “Giornata del Ricordo”, del barbaro dramma delle foibe, ha preso posizione ed ha citato, le terribili ed inenarrabili sofferenze che gli italiani d’Istria, Dalmazia e Venezia Giulia dovettero subire, dopo l’occupazione dei comunisti Jugoslavi. Il Capo dello Stato ha deprecato il negazionismo sul dramma ed ha precisato che, il vero nemico da battere più forte, è l’indifferenza sull’accaduto. Si deve – prosegue Mattarella – alla strenua lotta degli esuli e loro discendenti – come viene precisato in una nota – se oggi sia pure con lentezza, il triste capitolo della foibe e dell’esodo delle popolazioni italiane, è uscito dal cono d’ombra ed è entrato a far parte della storia nazionale. La Presidente del Senato, Casellati, insieme al Presidente della Camera Fico, al ministro dell’Istruzione Azzolina e all’Associazione esuli fiumani e dalmati, aprirà questa pagina storica a Palazzo Madama. Un dramma che per decenni e decenni venne tenuta, fuori dai media, per una sorta di accordo, tra le forze politiche che hanno governato l’Italia con il Pci, il più forte partito comunista presente in Occidente. Così delle foibe non se è perlato nelle scuole e il dramma non venne riportato nemmeno nei libri scolastici. Incredibile, come sis stato possibile ma la storia è questa. Di foibe ne parlava solo l’opposizione di destra che denunciava, un accordo antistorico, tra democristiani e comunisti. Ma è bene dirlo, in poche parole chi non sa, cosa è accaduto. I militari e la polizia jugoslava, prelevavano gli italiani e li gettavano, molte volte vivi, in profonde fenditure delle rocce carsiche per morire, tra atroci sofferenze, se soprav vivevano gettati nel precipizio. Secondo la ricostruzione storica e, le salme recuperate per dare loro una degna sepoltura, dovrebbe riguardare 250 mila persone, senza distinzione di età e sesso. I filmati realizzati sono la conferma di una ferocia che non ha precedenti nella storia dell’umanità.