L’epidemia scatenata dal coronavirus, non può essere sottovalutata, per l’evolversi che si sta verificando. L’Oms continua con i suoi appelli a tutti i ricercatori perchè riescano a trovare, l’antivirus o il vaccino, anche se non negano la realtà e confermano che ci vorranno circa 18 mesi. Intanto massima cautela quotidiana, per l’igiene personale e degli ambienti, dopo che è stato accertato che il coronavirus, può sopravvivere, per circa 9 giorni, su una superficie e contagiare chi la tocca. Intanto la Cina ha aggiornato i dati diffusi fino a ieri: i nuovi casi sarebbero circa 14.840 ed i decessi 1363 di cui, 1310 nella sola provincia di Hubei dove si trova, la città di Wuhan. Ma i dati della diffusione giungono anche dalla nave nipponica, Diamont Princess, dove si sono verificati altri 44 casi facendo così salire il totale a 218. Il problema è stato affrontato a livello di UE, su richiesta del ministro alla Salute, Speranza. A Bruxelles, sono convenuti i ministri alla Salute dell’Unione Europea. Il ministro Speranza ha chiesto di tenere alto, il livello di attenzione e di non sottovalutare i rischi sul problema coronavirus, affrontando la situazione con una risposta forte con un coordinamento dell’UE, in stretta collaborazione con il governo cinese, di cui va apprezzato il lavoro straordinario condotto in questi giorni, di massima criticità. Il vertice, dei ministeri della Salute UE, ha concordato misure analoghe su tutti i territori dell’Unione Europea che collaboreranno al massimo. Così come, i ministri, hanno anche condiviso la preoccupazione per la potenziale diffusione del coronavirus in Africa, provvista di servizi sanitari fragili i cui effetti, di questo tipo di epidemia sarebbero molto gravi. Intanto i turisti cinesi, che erano entrati in contato con gli anziani coniugi, connazionali, ospiti dell’Istituto Spallanzani di Roma, dopo tutti i necessari test e la certezza che potevano tornare alla vita normale, hanno lasciato l’isolamento, accompagnati da un addetto dell’ambasciata cinese a Roma. Molti i ringraziamenti ai sanitari, ricercatori e personale parasanitario, per l’impegno profuso nei confronti dei cinesi ospiti, e delle tante attenzioni che hanno reso il “soggiorno costretto più agibile possibile”. Ma la stessa Ambasciata cinese ha significato che sono inaccettabili, le discriminazioni, nei confronti dei connazionali, che vivono in Italia. Una giusta messa a punto che va però ridimensionata. Si tratta di episodi frutto dell’azione di sprovveduti che non hanno compreso ch,e l’etnia con l’epidemia non c’entra nulla, e che il focolaio si è verificato in Cina ma poteva iniziare ovunque. Infine, la coppia di sessantenni cinesi, ricoverati allo Spallanzani, trattenuti in rianimazione, ma le loro condizioni sono stabili il che è già tanto per come erano giunti all’Istituto e al successivo aggravamento determinato dal contagio. C’è solo da aggiungere che nella Provincia di Hubei è iniziata, l’epurazione da parte del partito, con particolare riferimento alla città di Wuhan dove, all’inizio dell’epidemia ci sarebbe stato chi, pur avendo cariche importanti e competenze, non havrebbe assunto le necessarie misure cautelari decise insieme agli organi sanitari nazionali e del del Partito a Pechino.