Lo scontro politico tra il Premier Conte e il leader di Italia Viva, Renzi è destinato a tenere altissima la tensione, non solo tra i due, ” numero uno”, ma anche tra il Pd, M5S e LeU e Italia Viva. Uno scontro alimentato, non solo dal carattere dei due protagonisti, ma dalle motivazioni che sono alla base di una controversie molto serie: prescrizioni e riforma del processo penale. Il Presidente del Consiglio, ha sposato la posizione del ministro per la Giustizia Bonafede ed ha così dimostrato, anche se si è consigliato con i vertici dei partiti del “sì”, di avere scarso senso del fare per evitare di appesantire lo scontro con Renzi. Va detto, in verità, che il toscano, questa volta, ha cercato di utilizzare l’arma del convincimento munendosi, di una vasta documentazione, sottoscritta da eminenti costituzionalisti, che riguarda soprattutto la prescrizione. Ed ha avvertito, sulla base di questi pareri il ministro Bonafede e il Premier, nonchè i governisti del Pd e M5S che, proseguendo sulla strada intrapresa, l’Italia Viva, non avrebbe potuto votare a favore in Senato dove i loro voti sono determinanti. La risposta che Renzi ha ricevuto non è stata quella che sarebbe stata logica:” Vediamoci e discutiamo”. No, anzi si era addirittura trovata, Eureka, la soluzione:” Inseriamo la prescrizione nel “Milleprorghe” e chiediamo la fiducia, dopo di che Renzi sarà di spalle al muro. Dovrà votare per non far cadere il governo. Una soluzione poi scartata, dopo che il leader di Italia Viva, ha avvertito Bonafade:” Attenzione vai a sbattere contro un muro” . Ma gli argomenti sono stati inclusi, all’ultimo momento, nel Cdm convocato da Conte al quale i ministri renziani non si sono presentati. Così il Presidente Conte “ha impartito una lezione” ed è arrivato a dare del” Maleducati” ai ministri che hanno disertato il Cdm e quindi al partito di Italia Viva. Incredibile eppure è accaduto. Il Premier avrebbe dovuto tacere, come è sempre accaduto, e fare buon viso ad una situazione politica che era scontata. Sulla prescrizione Renzi non ha intenzione, lo ha ripetuto più volte, di “arretrare di un centimetro” forte del fatto che è un provvedimento, unitamente al Lodo Conte, incostituzionali perchè non considera più, gli italiani uguali davanti alla legge, ma li divide per categorie, tra assolti e condannati. Suvvia, il Presidente Conte, lo comprende chiunque è inadeguato ad affrontare le situazioni politiche complesse. Il silenzio è d’oro e fermare le lancette dell’orologio è d’obbligo. Conte ha sposato la posizione di Bonafede? La porterà avanti fino alle estreme conseguenze? Troverà certamente i voti necessari al Senato per dimostrare a Renzi, che ha in mano, una pistola scarica. Ma, il Premier di tutte le stagioni, cambierà nuovamente maggioranza. Conte afferma, ai quattro venti che non è alla ricerca di un governo ter, ma si muove come se la cercasse. Sabbie mobili per un problema che, poteva essere rimandato di un paio di mesi, per trovare una soluzione praticabile per i quattro partiti della coalizione. Politicamente non si riesce a comprendere la posizione di Zingaretti, giustificabile solo se ha trattato con i parlamentari grillini, pronti a passare numerosi nel Pd. Così come il LeU che dovrebbe puntare ad una soluzione garantista, così come hanno sempre dichiarato. Il duello è in atto ed alla fine ci sarà un vincitore ed uno sconfitto. Politicamente è un sbocco molto pericoloso destinato a durare nel tempo.