I connazionali 30 più 27 di altri Paesi europei, stanno ultimando i test per ottenere di lasciare, la nave da crociera, Diamond Princess. L’aereo militare italiano, appositamente attrezzato è già in Giappone e decollerà non appena saranno saliti a bordo i croceristi. Una nave che si trasformata, in un immenso ospedale, dove i contagiati hanno toccato i 634. Il comandante della nave e gli uomini dell’equipaggio italiani, hanno deciso di rimanere a bordo, con tutte le cautele necessarie ma non abbandonare la ” loro” nave in una situazione grave come quella attuale. Tutti sanno i rischi che corrono ma hanno ritenuto, che mai come in questa circostanza, il loro posto è a bordo della nave affidata dall’armatore alle loro capacità operative. Sia pure con tutta la prudenza del caso, le autorità sanitarie cinesi stanno maturando la convinzione che, il coronavirus, non è ancora vinto ma he l’epidemia avrebbe cominciato ad essere controllata nella provincia di Hubei, fatta eccezione per la città di Wuhan. Non è affatto un caso che, non poche fabbriche hanno ricominciato a produrre e, le catene di montaggio sono state rimesse in movimento, a partire da quella automobilistica, No tizie, al momento soddisfacenti, anche dall’Istituto Spallanzani di Roma, dove i guariti sono stati dimessi, il giovane diciassettenne Niccolò non contagiato, è di buon umore e risulta negativo ai test così come, il ricercatore contagiato che sta superando, man mano che passano i giorni, i vari controlli sanitari. Migliorano anche gli anziani coniugi cinesi che rimangono in rianimazione ma mostrano, alle analisi, segni importanti per un recupero ritenuto dai sanitari, dello Spallanzani, molto complesso. Ma non è il momento di abbassare la guardia. Il coronavirus è presente, non solo in Cina ma in molt Paesi del Mondo, ed osservare i consigli dei sanitari è il minimo che si possa fare per evitare sgradite sorprese. Si tratta di una infezione che può uccidere ed infatti i morti, solo in Cina, hanno superato quota 2021. Il problema, da sanitario, proprio per l’importanza dell’epidemia si sta trasformando in un danno macroeconomico, per alcuni stati, come risulta dagli studi condotti dai grandi istituti che seguono, l’andamento, delle diverse economie a livello globale.