E’ stato firmato uno storico accordo, tra i talebani e gli americani, per la pace in Afganistan. Dopo 18 anni di guerra e tantissimi tentativi di mettere, fine ad un conflitto infinito, e che vede impegnate, Forze armate, di alcuni Paesi Nato. La firma è stata apposta, sul documento a Doha in Qatar, dalle due delegazioni. Tra l’altro è stato previsto che, le truppe a stelle e strisce, completeranno il ritiro entro 14 mesi e che, durante questo periodo, non si dev no verificare scontri tra le due parti. Il Segretario della Difesa americano ha sottolineato che, gli Stati Uniti non rispetteranno lo storico accordo, qualora i talebani violeranno quanto deciso e sottoscritto. Un monito, ritenuto necessario dagli americani, molte volte vicine ad un accordo con i talebani, finito nel nulla, per una serie di violazioni commesse, da un’organizzazione, che non fa riferimento soltanto ad capo, riconosciuto da tutti. Continua così il disimpegno degli Stati Uniti, nel Medio Oriente, più volte annunciato dal Presidente Trump, che ritiene di sganciarsi “da conflitti locali destinati, a durare all’infinito, senza vincitori e vinti”. Un tassello in più, alla campagna elettorale presidenziale, visto che Trump aveva promesso che i “ragazzi” in armi, presenti in più Paesi, li avrebbe fatti tornare, gradualmente, a casa. Una firma quella posta a Doha, tra americani e talebani, che era stata preannunciata, agli alleati che sono a fianco delle truppe Usa in Afganistan. Un preludio ad un ritiro di tutte le truppe straniere in quella Nazione, italiani compresi. Cosa accadrà una volta che rimarranno, talebani e le truppe afgane “regolari” nessuno può dirl. E’ possibile che si scateni una guerra fratricida per la conquista totale del Paese. Certo è che 18 anni di guerra, con decine di migliaia di morti, tra afgani, che combattevano con americani ed europei da una parte e, talebani dall’altra, non si cancellano come se non fosse accaduto nulla. Ci sarà, un regolamento di conti, in un popolo che ha conosciuto gli orrori della guerra e del terrorismo.