Roma – Salvini:” Decreto insufficiente”. Metalmeccanici:” fabbriche sanificate o sciopero”

Il leader della Lega Salvini ha annunciato nuove proposte da portare, all’attenzione del governo, per ottenere più risorse per  le misure anti – virus. Il decreto – secondo la Lega –  rischia di non essere risolutivo in quanto:”… se chiudi chiudi tutto, se fai le cose a metà con l’autocertificazione, le scuse , le eccezioni verranno trovate in grande quantità. Ed infatti – ha aggiunto – la stessa comunità scientifica è rimasta perplessa. Inoltre  si ha l’impressione che ci siano lavoratori di categorie A e B. Con questo – ha proseguito Salvini – non facciamo opposizione ma proposte e se, il il virus non lo fermate e aggredisce il Mezzogiorno, il dramma diventerebbe totale”. Il leader della Lega continua con la sua critica :” Per le imprese non è stato deciso nulla, così per le fabbriche, che non sono essenziali”. Sarà un caso ma, proprio ogg,i sono entrati in campo le organizzazioni sindacali dei metalmeccanici pronti a proclamare uno sciopero generale se non saranno ascoltati. I lavoratori sono preoccupati di continuare a produrre, in aziende che non sono state sanificate e di conseguenza corrono dei rischi di contagi, che il governo o altri dovevano  ridurre a zero. Lo sciopero minacciato, dall’ala dura del sindacato, cioè proprio dai metalmeccanici, è un out, out, ed infatti già ci sono stati, episodi di sospensione dalla produzione, in alcune aziende. Il Premier Conte, una volta avuto notizia delle decisioni sindacali ha indetto, per domani una videoconferenza, che potrebbe trasformarsi anche in in contro con i sindacati dei metalmeccanici, per discutere il problema. E’ però certamente giusto che i lavoratori, non inclusi nello stop concesso a tante altre categorie, per sconfiggere il coronavirus, abbiano la certezza di andare a lavorare in fabbriche sanificate. Che poi il lavoro lo facciano gli industriali o il governo, ai sindacati interessa molto poco. L’importante è garantire chi va al lavoro per produrre e che non deve rischiare nulla. Una dimenticanza grave che doveva essere evitata, ancora prima che si mettesse mano al decreto. Certamente sarà trovato il modo di intervenire ma, anche questa ” falla”, è la dimostrazione che a Palazzo Chigi si lavora con eccesiva approssimazione. Comunque la richiesta sindacale non fa una piega. Il governo dovrà trovare una via d’uscita altrimenti le fabbriche si fermeranno. Solo chi non conosce, la coesione dei metalmeccanici, può sottovalutare l’avvertimento di oggi: basta un solo tentennamento dell’esecutivo per la proclamazione di uno sciopero che sarebbe pienamente condiviso dalla pubblica opinione.

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