L’Unione Europea e l’Italia prendano atto che, dopo tante tergiversazioni, c’è stato un chiaro intervento del Presidente della Turchia Erdogan:” La Turchia può elevare il proprio sostegno militare navale, aereo e terrestre al governo legittimo libico se richiesto. Rimarremo al fianco dei nostri fratelli libici finchè la pace e la sicurezza non verranno assicurate, come stiamo facendo in Siria”. E sempre oggi, forze del generale Haftar, hanno sequestrato al largo di Derna una imbarcazione battente bandiera di Grenada, con a bordo tre persone, di nazionalità turca. Infatti, i miliziani del capo di Tobruk hanno mostrato su Fb documenti e passaporti che dimostrano, in modo inequivocabile, che si tratta di cittadini turchi. Inoltre un nave battente bandiera turca, ha rifornito di armi il governo riconosciuto dall’Onu, di Tripoli. Così, al balbettare dell’Unione Europea, ora l’iniziativa concreta l’ha assunta il Presidente Erdogan pur sapendo che, il “governo” di Tobruk è appoggiato dall’Egitto, Russia e Paesi arabi. Il Presidente turco si è sentito, prima di lanciare l’iniziativa, con l’amico e Presidente Putin, dal quale ha anche acquistato missili a lunga e corta gittata? Certamente non ha avuto, alcun contatto con il Presidente dell’Egitto, al Sisi, accusato pochi mesi fa di essere un assassino. Il Mare Nostrum sta diventando di tutti. In Libano c’è la migliore marina russa, schierata già dalla guerra in Siria, dove si è attestata per rimanere e non per andare via. Ora la Turchia avverte che, su richiesta dal governo legittimo è pronto ad intervenire, anche con forze terrestri. L’Unione Europea se c’è batta un colpo visto che, proprio recentemente il ministro per gli Esteri Di Maio, si è recato a Tripoli, per portare un messaggio concordato con Merkel e Macron:” I tre Stati sono contro la divisione della Libia, che è deve rimanere nella sua integrità territoriale”. La domanda è l’UE conta tanto da dire la sua oppure farà finta di nulla?