Barcellona – Corteo pacifico degli unionisti, dopo le violenze dei separatisti

Dopo le violente manifestazioni degli indipendentisti, per gli arresti dei loro ” condottieri”, che hanno guidato la Catalogna verso l’ignoto e non verso la libertà, sbagliando metodo e violando le leggi, oggi è stato il giorno degli “unionisti”. L’organizzazione del corteo, Societat Civil Catalana, ha dichiarato che i partecipanti, erano 400 mila, dato ridimensionato dalla Guardia Urbana a circa 80 mila. Al Corteo, aperto con una grande striscione che annunciava lo slogan, ripetuto centinaia di volte: ” Per la concordia, per la Catalogna, Basta!” Alla manifestazione unionista hanno parteci pato, oltre alla popolazione: popolari, giudadanos, socialisti e due ministri. Un corteo pacifico che voleva essere una risposta a quelle violente degli indipendentisti. Quello che continua a meravigliare il mondo è come sia stato possibile che, politici di rango, come lo erano i governanti della Regione Catalana, hanno potuto credere che con un referendum , manifestazioni oceaniche e scioperi potevano stracciare, la Costituzione spagnola che sancisce, la Spagna, Paese unitario, con Regioni a libertà limitata. I governanti catalani, finiti in carcere dove dovranno scontare una pena pesante, come deciso dalla Suprema Corte di Madrid, per ottenere l’indipendenza avevano solo due strade da seguire: la rivoluzione, impensabile in quanto sarebbe stata schiacciata nel sangue o seguire la via costituzionale, cioè battersi per cambiare la Costituzione, semmai alleandosi con i baschi e andalusi, popolazioni favorevoli all’indipendenza. Specialmente i baschi che si sono battuti, con l’uso di armi e terrorismo, senza ottenere nulla ed anzi, tutto finito, con una resa inevitabile. Che dei governanti di una Regione bellissima e ricca, possano perdere il loro controllo e tentare l’impossibile, è poco comprensibile: è accaduto. Ma che giuristi e la stragrande maggioranza dei catalani, abbia potuto credere di ottenere libertà ed indipendenza da Madrid, così come indicato da Puigdemont, ex governatore ora colpito da un mandato d’arresto internazionale, per scontare 13 anni di carcere, appare incredibile. Un intero popolo, colto ed operoso come quello catalano, lo dimostrano le manifestazioni violente degli ultimi giorni, abbia potuto  seguire i ” pasionari” della loro terra rasenta, il termine è duro ma inevitabile: solo stupidità. Anche oggi, chi fomenta disordini e scioperi, agisca diversamente: apra un colloquio costruttivo, con il governo di Madrid per ottenere che i loro politici, ridotti alla ragione  e nel rispetto della Carta, possano uscire dalle patrie galere nel minor tempo possibile. Il muro contro muro non serve a nulla se non a far arrestare altri catalani indipendentisti.

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