Berlino – Merkel anatra zoppa. Perde elezioni e prestigio

La cancelliera Angela Merkel è alle corde. L’hanno costretta all’angolo, i risultati elettorali in Baviera e Assia, dove i partiti della grosse koalition, hanno dovuto assaporare l’amaro della sconfitta. La Merkel, prima delle forze alleate ha dichiarato che lascia tutti gli incarichi politici, non si candiderà più al Bundestag, e che, se il governo dovesse cadere, esclude una sua ricandidatura alla cancelleria. Chiaramente la Merkel teme che Cus e Spd, tolgano i loro voti all’attuale coalizione di governo, provocandone la caduta. Non a caso ha, tra l’altro detto:” I risultati sono deludenti ed è deplorevole quanto accaduto, chiaramente è mancata un’ef  ficace comunicazione con gli elettori. Il nostro governo ha presentato un bilancio convincente: così non si può andare avanti in quanto l’immagine  del governo è inaccettabile”. La cancelliera si è dichiarata pronta a lasciare tutti gli incarichi con dignità così come sono stati svolti. La realtà è che i grandi partiti popolari Cdu, Csu e Spd sono stati, sonoramente sconfitti, ed è onesto che la cancelliera riconosca le sue colpe e si chie da cos’è utile per il Paese e cosa non lo è.  La Germania, simbolo in Europa di stabilità e opulenza è andata in crisi. Gli elettori tedeschi hanno votato contro, la grosse koalition, per chiedere una politica diversa pro pugnata dai verdi, ampiamente premiati, insieme all’estrema destra dell’Afd che non chiede di entrare in coalizione con nessun partito ma punta tutto,sull’amor patrio e nel respingere, il diffuso senso di colpa, per la politica nazionalsocialista di Hitler. Con la cancelliera Merkel decisa a fare un passo indietro, all’orizzonte si intravedono elezioni anticipate che, molto difficilmente potranno dare stabilità ad un Paese fortemen te diviso. Chiaramente la nuova situazione che si è creata in Germania avrà riflessi anche nell’Unione europa, avviata ad una profonda riforma perseguita dai Paesi populisti e sovranisti. La storia cambia continua mente e la bocciatura della cancelliera Merkel, che ha fatto solo gli interessi dei tedeschi, ne è un chiaro esempio

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