Inutile che la cancelliera Merkel, tenti di far finta di nulla: dalla sua nomina alla cancelleria, per la quarta volta, è sotto tiro del suo ministro dell’Interno, Horst Seehofer. Gli ” accordi” tra l’altro smentiti tra la Ger mania e altri Paesi, circa l’utilizzo degli ” anker” cioè centri chiusi e sorvegliati dove tenere i migranti da rimpatriare, non piacciono nè alla Csu e nè al ministro che deve garantire sicurezza. Il, Csu, partito, da sem pre, alleato con la Cdu, della Merkel, riuniti a Monaco hanno mostrato i denti, all’alleata, per l’esito negativo ottenuto dall’ultimo Consiglio dell’Unione. Nel Csu c’è la convinzione, forse più che motivata, che la Mer kel non abbia più la capacità, di guidare non solo la Germania ma anche l’Ue, come ha fatto in passato. L’attacco è frontale, e non è valso a nulla che la cancelliera affermasse che non era possibile un accordo con l’Italia, dove c’è un Premier, più che convinto che la sua Nazione sia stata lasciata sola, davanti alle migrazioni massicce, degli anni precedenti. La Merkel è convinta, e lo ha ripetuto a Seehofer, che riuscirà a trovare la soluzione migliore per la Germania. Ma il ministro non deflette: nulla sarà uguale ai respingimenti direttamente alle frontiere tedesche. Nulla potrà garantire i tedeschi di più che frontiere chiuse senza cercare so luzioni che appaiono confuse e non raggiungibili. Insomma chi è in Germania e non è rifugiato, deve tornare nel Paese che lo ha fato entrare, Dublino docet. Ma se la cancelliera accettasse questa impostazione do vrebbe “dichiarare guerra” a mezza Europa ed in Particolare a Italia e Grecia. rinnegare lo spirito popolare che è per un’accoglienza ordinata e di chi ne ha diritto. Ma l’attuale situazione, così come viene riportato dalla stampa tedesca sembra scivolare di mano, sia dalla Merkel e sia da Seehofer. La prossima settimana dirà di più ma una cosa è ormai certa: la cancelliera ha perso quel decisionismo che aveva fino all’anno scor so e quella ludità tipica i chi ha le spalle coperte. Ora in Germania, come nel resto dell’Ue, molte cose sono o tanno cambiando, non per colpa dei ” populisti” ma per una tecnocrazia che ha soffocato la politica, più duttile e meno piegata a regole discutibili. Non solo la Merkel è ad un bivio ma anche l’Unione europea.