Bruxelles – Al solito. Moscovici bacchetta l’Italia su riforme e debito.

C’è preoccupazione a Bruxelles sul nuovo governo italiano. Moscovici, nel fare il bilancio europeo, del pacchetto d’inverno del semestre, ha bacchettato l’Italia “per il debito troppo elevato e una produttività debole”. Fattori – ha spiegato – che implicano rischi transfrontalieri guardando al futuro, in un contesto  di disoccupazione e crediti deteriorati, ancora troppo elevati. La spinta delle riforme – ha proseguito il commissario –  ha determinato qualche progresso ma, molte misure,  devono essere avviate in diversi settori: spese sociali, lavoro, giustizia sociale e tanto altro ancora. Inoltre – prosegue il documento – la sostenibilità nel lungo pe riodo del sistema pensionistico, avviata con la riforma del passato, si sta lentamente deteriorando. Moscovici fa appello – questa volta erroneamente – al Presidente Mattarella per il varo di un governo stabile che confermi l’impegno europeo. L’Unione europea, che ha parlato tramite Moscovici, non conosce la nostra Costituzione e la correttezza del Capo dello Stato. Certamente esigerà, dalle forze politiche, un governo stabi le nell’interesse del popolo italiano ma, Mattarella rispettoso delle prerogative parlamentari, non entrerà mai in provvedimenti che potrebbero contestare, l’eccessivo intervento dell’Ue, nei fatti interni ai singoli Sta ti come avviene per l’Italia.  Le elezioni politiche hanno premiato formazioni o partiti che, più o meno contestano l’Unione europea, e ne chiedono una profonda riforma. Il M5S e la Lega sono in testa a questa conte stazione: i rispettivi econonomisti sono contrari a quel 3%, Pil – deficit, che lo stesso ex premier Prodi afferma, fu fissato non come barriera inamovibile ma solo come riferimento da verificare man mano che fosse stato necessario. Un 3% che se è un impedimento, allo sviluppo e all’occupazione va superato, come avvenuto in tanti altri Stati Ue. E’ pur vero che non hanno il nostro debito ma nemmeno il forte risparmio nelle banche ed il patrimonio immobiliare privato, decisamente minore,  in tutta l’Europa.  Questa bacchettata dell’Ue poteva essere meno pesante: sembra sia destinata a dare una mano a chi era ed è euroscettico.

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