Conte a Bruxelles, per l’incontro informale, prima del Consiglio europeo prossimo, non si è presentato senza nulla in mano. Ha illustrato un Piano articolato così intitolato.” European Multilevel Strategy”. Si tratta di come gestire, il flusso dei migranti, ai diversi livelli: 6 punti per 10 obiettivi. Il Premier italiano ha riaffermato che nessuno può pensare, che il nostro territorio, possa diventare un campo di concentramento di tutti i Paesi europei. Occorre invece puntare ad una politica di regionalizzazione dei flussi, efficace e sostenibile con una riforma strutturale. Abbattere il criterio del Paese di primo arrivo ma affermare il concetto che chi sbarca sulle coste dei Paesi Mediterranei – ha precisato Conte – sbarca in Europa. Il Premier italiano – si è speso molto – per far comprendere che l’Europa si trova, davanti una sfida epocale e l’Italia ha una proposta risolutiva. Superando Dublino rimangono i flussi secondari, di misura molto limitata, tanto che quindi possono essere oggetto di trattative tra Stati” Il Premier italiano si è opposto energicamente al piano franco – spagnolo di realizzare Hotspost in Europa . Ha telefonato, al collega Sanchez, per significare che Italia, Spagna, Grecia e Malta non possono diventare degli immensi campi profughi dell’Unione europea. Queste strutture andrebbero realizzate, lungo le coste africane, meglio ancora se sotto ll controllo diretto dell’ Onu. La cancelliera Merkel, che rischia una crisi di governo, se non supera il problema migranti già presenti in Germania, preme per un accordo bi o trilaterale, ben sapendo che gli Stati di Visegrad più l’Austria sono contrari ad ospitare anche u solo migrante. La cancelliera, non può aspettare di convincere la maggior parte, dei Capi di Stato o di governo, a trattare il problema migranti, con una certa dose, di lungimiranza. La Merkel deve ottenere dei vantaggi subito e cerca di trovare la soluzione, al di fuori del Consiglio europeo ormai prossimo, ben sapendo che non concluderà nulla. Salvini intanto va avanti per la sua strada, rifornisce del necessario le navi bloccate alla fonda, di Pozzallo o altri porti, che ha chiuso ai migranti. E Non si crede che, il ministro dell’Interno sia disposto a tornare indietro di un millimetro, Andrà a Tripoli, farà aumentare il potenziale del naviglio della guardia costiera libica ma non riaprirà i porti nella convinzio ne che schiavisti e scafisti vadano sconfitti. Uno scontro culturale per un problema molto complesso. Va confermato che gli italiani, man mano che passano i giorni in maggioranza sono con il rozzo ministro Salvini.