Tutti si lavano la coscienza com’è sempre avvenuto. La commissaria, Johannson agli aiuti umanitari dell’Unione Europea, ha detto, ai migliaia di, migranti o profughi, incoraggiati da Ankara ad arrivare fino al confine greco “che i confini UE non sono aperti e non devono esserlo”. Ci troviamo così ad affrontare una pressione straordinaria ai confini, occorre solidarietà. Ma come esprimerla sinceramente non è stato detto. Intanto la polizia greca ha sparato sui migranti e si devono lamentare un morto e 5 feriti. La storia è quella solita: “…dobbiamo proteggere i confini ma… nel pieno rispetto dei diritti umani e il diritto all’asilo non significa che Erdogan può inviare, tutti i migranti, nell’Unione Europea”. La reazione del Presidente turco non si è fatta attendere:”… Guardate cosa sta accadendo in Siria e in Grecia dove, si fanno ribaltare i gommoni con i bambini a bordo, oppure si spara sui migranti”. L’Unione sta lavorando per realizzare un incontro, tra l’Alto Rappresentante Ue, Borrell, insieme al Presidente Consiglio dell’UE per discutere il problema con Presidente turco Erdogan. Il compito è arduo e ” molto costoso” trovare una via d’uscita a questa situazione che, definire barbara è poco. Intanto a Mosca, domani ci sarà un nuovo incontro, dopo le tensioni dei giorni scorsi, tra Putin e Erdogan, che continua a muoversi, nello scacchiere internazionale, in modo estremamente autonomo il che crea situazioni di forte tensione. Ma, il Presidente Erdogan, ha in mente una sua strategia che non ha reso nota. La Turchia oggi ,oltre ad avere ottenuto il via libera per eliminare dalla zona di confine, i curdi, su territorio siriani, combatte in Siria ed ha inviato, truppe ed armamenti in Libia, in aiuto del governo di Tripoli. Domani con Putin, dovrà chiarire quali sono i suoi intendimenti, anche nei confronti dell’UE, che il Presidente russo vuole ben conoscere visto il suo intendi mento di ottenere la cancellazione delle sanzioni e la libera commercializzazione tra Unione Europea e Russia.