Bruxelles – Sassolo Presidente del Parlamento Europeo

David Sassolo, giornalista e conduttore di telegiornali e rubriche da studio in Rai, è stato eletto alla presidenza del Consiglio dell’Unione Europea. Il voto è stato significativo se si considera che, nonostante i voti degli europarlamentari italiani si siano dispersi tra sì, no, e astenuti Sassolo, visibilmente commosso, ha ottenuto 345 voti mentre per essere eletto ne bastavano 334. Il suo discorso è stato molto chiaro. L’Unione Europea deve rivedere il trattato di Dublino, deve affrontare coralmente il problema degli immigrati, motivo di gravi tensioni tra gli Stati aderenti all’UE, va rare una serie di provvedimenti per aumentare il welfare, argomento importante anche nella sua vita da giornalista, sempre impegnato nel sociale. Il neo Presidente non si è fermato a questi punti ma è andato oltre, significando che, ogni Paese deve rinunciare ad una piccola parte dei poteri, per cederli all’Unione. Un passaggio necessario, per evitare che le spinte nazionalistiche facciano ripiombare l’Europa in quella che è sempre stata, prima dell’ultimo confitto mondiale: un’immenso campo di battaglia, per egoismi nazionali presenti ovunque. L’Unione Europea – ha proseguito Sassolo – deve riuscire ad essere tanto presente, nelle varie esigenze dei 28 Paesi, tutti fortemente amati dai rispettivi abitanti, da farli diventare cittadini d’Europa, senza peraltro dimenticare le loro radici. L’elezione di Sassolo alla presidenza del Consiglio, al posto di Tajani, che lo ha abbracciato lasciandogli il posto tenuto per quattro anni, è stata rivendicata dal segretario del Pd Zingaretti che ha sottolineato, quanto vale i Pd in Europa, e quanto non vale la maggioranza parlamentare del M5S e Lega, per no parlare del governo. Un intervento, quello di Zingaretti che poteva risparmiarsi ben sapendo come funziono gli accordi tra gruppi in Europa e come non funzionano in Italia. Certo nè il M5S e nè la Lega hanno collegamenti con le forze presenti nel Parlamento Europeo ma, nessuna può escludere che, per l’elezione di Sassolo, non ci sia stata la manina di europarlamentari del gruppo M5S, ad esempio, che ha dato libertà di voto. La nuova storia dell’UE, si afferma negli ambienti che contano, non potrà essere a conduzione Franco – tedesca, nonostante le nomine dei vertici, il rischio è far coalizzare i nazionalisti e populisti in quantità tale da poter bloccare, con l’ostruzionismo, le decisioni della maggioranza.

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