I 150 migranti sulla “Diciotti” hanno iniziato lo sciopero della fame, incoraggiati nella protesta dalla Cgil e associazioni umanitarie, sostenute anche dall’Onu. L’incontro a Bruxelles dei dirigenti che hanno aderito per discutere il problema migranti, non ha deciso nulla, come preannunciato. Hanno preso atto della situazione e riferiranno ai loro governi. Ungheria e Belgio, al di là delle riunioni, hanno ribadito il loro no non so lo ai migranti sulla nave italiana ma anche per gli altri, che già sono in Italia e nel vecchio Continente. Il problema rimane così come era e l’Unione europea, non ha mosso un dito, nonostante la dura posizione del premier Conte e del vice Di Maio il quale ha minacciato di non versare i 20 miliardi annui a Bruxelles. Una dichiarazione, subito annacquata dal ministro per gli Esteri Moavero – Mlanesi, che in una intervista ha ri badito:” La somma è legalmente dovuta”. Il ministro Salvini, al centro di questa guerra all’Ue, non può arretrare dal ” no” allo sbarco dei 150 migranti. Sarebbe come darsi delle martellate sulle parti intime. Ma la sua posizione, unitamente a quella di Di Maio e di Conte, si sta facendo molto difficile. I migranti, nonostante le raccomandazioni della Merkel di ” non lasciare l’Italia sola”, non potrebbero tornare in Libia in quan to il governo riconosciuto è stato chiarissimo:” Chi viene aiutato in mare non torna in Libia”. I 150 non verranno accolti in Europa, almeno ad oggi è così e, non potranno restare in eterno sulla Diciotti, per conside razioni umanitarie e sanitarie. In questo quadro, il ministro Salvini, è il più esposto: i pm avrebbero individuato, a carico del leader Leghista, almeno due reati: sequestro di persona e mancato rispetto della Costitu zione. C’è anche una denuncia, elaborata dall’avvocato Chiara Boschetti, firmata da Luigi Calesso che fa riferimento ” all’istigazione all’odio razziale e a mancati doveri derivanti dalla pubblica funzione di ministro della Repubblica”. E’ scontata l’irritazione del Presidente Mattarella, che ha ” pilotato”, la formazione di questo governo, ed ora si trova davanti ad un esecutivo, distante anni luce dalla sua formazione culturale e dal suo credo. Irritatissima, anche la Chiesa cattolica, scesa in campo aperto con una condanna senza appello. Eppure il ministro Salvini non cede e rilancia:” Volete arrestarmi sapete dove sono” e non ha mancato anche di sfidare il Colle ben sapendo che: una sua incriminazione gli porterebbe tantissimi voti e che, una crisi di governo è impossibile per il Bilancio e i tanti problemi aperti e non risolti. Quello che non era stato valutato è la reazione dei grillini che sono apertamente con Di Maio, ed hanno isolato il Presidente della Camera Fico, dopo il suo appello per i migranti, finito come olio sull’acqua. Domani sarà un altro giorno. Dio non voglia che i migranti, per disperazione, decidano di saltare giù dalla Diciotti. I marinai della Guardia Costiera non sparerebbero, come fanno in Spagna e i poliziotti, dovrebbero “placcarli ” senza usare, speria molo, le armi.