I migranti ancora sul pattugliatore della Guardia Costiera sono 123. La sanità militare ha fatto sbarcare 11 donne, violentate in Libia, già ricoverate all’ospedale “Garibaldi di Catania ed anche 6 uomini, affetti da tu bercolosi o malattie contagiose. Il ministro Salvini, sostenuto dal Premier Conte e da Di Maio ha dichiarato:” Sono tranquillo, sto studiando la situazione per trovare una soluzione, ogni denuncia e ogni attacco per me solo medaglie”. Il Presidente del Consiglio Conte, davanti al niet europeo ha detto:” Terremo conto che l’Italia è sola”. ed il ministro Di Maio, non ha mancato di far balenare l’idea, come aveva fatto anche il pre mier, con diversa sfumatura che l’Italia, ne versamenti dei 20 miliardi all’Ue, terrà conto di questa situazione. Lo stato di malessere, tra governo italiano è Unione europea, è più che palese e non potrebbe essere di versamente. Così come è altrettanto palese l’imbarazzo del Quirinale, per una fermezza che di fatto tiene in “prigionia”, anche se su una nave, territorio italiano migranti di varie nazionalità. Il ministro Salvini non può cedere: a questo punto deve andare avanti fino alle estreme conseguenze. Il governo M5S – Lega tiene e Di Maio, ha isolato Fico. nell’ambito del Movimento che aveva richiamato Salvini. Ma la tensione all’in terno del governo è palpabile. L’intervento del ministro per gli Esteri Moavero, sulla quota da pagare all’Ue, è stato un richiamo di forte spessore. Così come iniziano ad esserlo i tanti interventi delle associazioni umanitarie che trovano nell’Onu, forti appoggi. La domanda da porsi è dove finiranno i 123 rimasti sulla Diciotti considerato che, l’Ue non decide nulla ed anzi risponde picche, alle minacce dei governanti italiani, con la Libia indisponibile a riaccettarli. Tutto questo mentre la magistratura ha iniziato a dare, chiari segnali di impazienza su una situazione, che alla luce delle leggi, sarebbe illegittima. Cominciano a fioccare le denunzie e il senatore Renzi afferma, guardando al Colle:” 123 migranti e 43 marinai italiani in ostaggio. Siamo in Italia e non in uno Stato canaglia”. Intanto si è al quinto giorno, che la Diciotti tiene sulla nave i migranti, sia pure in numero ridotto, con un governo che non può più piegarsi ed un’Unione europea, nella quale ci stiamo e dobbiamo restare. Savona pensa, ad un regime in doppia moneta per avere più libertà d’azione ma, nessuno dimentichi che, il nostro deficit e l’economia come afferma il ministro Tria non ha parametri forti e deve agire con molto discernimento atti a chiamare investitori evitando che scelgano altri mercati.