Trump sta creando problemi al mondo intero con “America First”. Il Presidente va avanti con il suo programma elettorale e l’economia ne ha tratto vantaggi indiscutibili, grazie anche ad un dollaro debole. I premier e i ministri delle Finanze, continuano a parlare dei benefici effetti della globalizzazione, ma Trump, impone la mannaia dei dazi doganali per le impor tazioni, persino di lavatrici e pannelli solari. Potenze economiche, come la Cina, India, Germania ed altri elevano la loro protesta, evocano le guerre del XX secolo ma a Trump, che sa rà venerdì a Davos, non importa nulla. Il linguaggio, asiatico ed europeo, non lo capisce o fa finta di non capirlo: “ Prima l’America e gli americani punto e basta”. E con questa strate gia sta costringendo operatori economici ad aprire, fabbriche importanti ad aprire negli Stati Uniti e dare lavoro agli americani. Investimenti, forzati, per evitare il pagamento di dazi elevatissimi. Il mondo intero deve fare i conti con questa realtà apprezzata dagli americani. Se non ci fossero stati gli “ inciampi” di una campagna elettorale con il sospetto dello zam pino russo e l’ultima vicenda della pornostar, pagata profumatamente per tacere, Trump avrebbe raggiunto il massimo degli ok dal suo popolo.