L’uscita, di Matteo Renzi dal Pd, poteva essere evitata se il segretario dei dem fosse stato più attento e non avesse ignorato, il temperamento e la forza parlamentare che l’ex premier, è in grado di esprimere. Tutti sapevano, non solo i democratici, che L’ex segretario poteva contare, su una forza tale, pari a ben 13 senatori, come è accaduto, e scompaginare gli equilibri non solo nel gruppo dei democratici, ma anche delle commissioni, a Palazzo Madama. Ingenuità, incapacità di gestire una situazione complessa che vive il Pd o la decisione, del vertice del partito, di mettere fuori gioco Renzi. Questo lo sapremo solo con il passare del tempo e non subito. Ingenuità anche del capo politico del M5S, Di Maio che, lanciato a formare il governo, ha creduto nella fiaba di un accordo con il Pd di Zingaretti, cercando di ampliare l’accordo anche all’Umbria, alla condizione che i democratici avessero rinunciato a uomini politici, come candidato a governatore. Più ingenuo di tutti, il docente Premier, Giuseppe Conte, che ha trattato con tutti ma, non ha usato la cortesia politica di sentire Matteo Renzi, forse mal consigliato da Di Maio, che non ha alcuna intenzione di incontrare il fondatore della nuova componente politica ” Italia Viva”. Una discriminazione che potrebbe costare molto al suo Movimento. Renzi, oggi a Rai Radio 3, ha posto i suoi paletti, peraltro sempre spostabili. La legislazione potrà andare avanti fino al 2022, l’anno in cui ci sarà l’elezione del nuovo Presidente della Repubblica e non verrà attuato un tormentone quotidiano. Un impegno importante ma che comporterà, anche se l’ex Premier non lo ha detto, precise condizioni. Inoltre, c’è una frase detta in trasmissione che non può essere sottovalutata:” Non sarò io a partecipare ai tavoli ma il segretario, che decideremo, nei prossimi giorni. Attenzione a questa chiusura renziana:” Ma se la mia presenza è considerata ingombrante, si sappia che non ho fatto questa operazione per sedermi intorno ad un tavolo”. Un’affermazione che suona come un altolà nei confronti di chi non lo ha difeso nel Pd, per una chiara discriminazione ed è anche, un altolà nei confronti del capo politico del M5S, Di Maio, che ha attaccato Renzi, non solo politicamente ma coinvolgendo, anche la sua famiglia. Nubi nere si addensano nel cielo della politica: quell’arte che viene attuata a colpi di scimitarra non funziona e non può funzionare. Chissà se qualcuno dei tanti politici, Premier compreso, ha mai avuto il tempo di leggere il Machiavelli…? Quale sarà il simbolo di ” Italia Viva”? Bisognerà attendere La Leopolda.