Foggia – Polizia ok! Catturato il quarto del branco che ha ucciso Desirèe

L’efficienza della polizia è dimostrata dalla cattura, nell’arco di pochi giorni, anche del quarto presunto responsabile dell’omicidio, della sedicenne Desirèe, La ragazza drogata e ripetutamente selvaggiamente violentata. L’ultimo fermato è nato in Gana, 32 anni, con permesso di soggiorno scaduto e che aveva con sè circa 10 chili di marijuana. La polizia lo ha pescato in una baraccopoli vicino Foggia. L’uomo va a comple tare quel branco, fino ad oggi noto agli investigatori, formato da due senegalesi, un nigeriano e un ganese. Il branco domani sarà davanti al gip per la convalida dei fermi. Le accuse mosse contro i quattro sono pesantissime: omicidio volontario, violenza sessuale di gruppo e cessione di sostanze stupefacenti. Il ministro dell’Interno Salvini insiste per la castrazione chimica ma il problema, che riguarda tutti gli italiani senza alcuna distinzione, è come isolare chi non ha diritto di stare in territorio nazionale, che si da alla macchia e si rende ” trasparente”. In questa condizione sono in migliaia che una volta sbarcati, dovevano essere rimpatriati in quanto privi di motivazioni per ottenere l’asilo. Il problema, irrisolvibile, è che i Paesi dove sono nati non li riaccettano e quindi restano in Italia, vivendo di espedienti o massacrando qualcuno: i drammatici fatti accaduti dovrebbero essere sufficienti. Rimango aggrappato alla soluzione posta anche recentemente: non devono andare in carcere ma va eliminato il pericolo. Vengano catturati, raccolti in uno o più paesi di montagna abbandonati e recintati, sorvegliati a vista,  di modo che non possano più uccidere o violentare più nessuno. Solo così la popolazione potrà ritrovare quella tranquillità che lo Stato deve assicurare altrimenti, viene a mancare, un requisito essenziale di far parte di un Paese.

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