Si aggrava di ora in ora la situazione ad Hong Kong. Un giovane di 21 anni è stato colpito da un poliziotto al petto a bruciapelo. Altri colpi di pistola sono stati esplosi in aria a scopo intimidatorio. Le autorità, nel rispondere sulla gravità dell’operato agente, hanno risposto che ha usato la pistola per difendersi. C’è an che un secondo ferito colpito da un proiettile vagante. Questa mattina gli agenti hanno usato, una quantità enorme di gas lacrimogeni, per disperdere i dimostranti che avevano elevato, barricate nel centro della città e lungo le vie principali, con l’intento di bloccare la circolazione dei mezzi pubblici. Infine, un uomo filocinese, è stato aggredito e dato alle fiamme. Ricoverato all’ospedale, gli sono state riscontrate ustioni sul 30% del corpo. Le sue condizioni sono state considerate, dai sanitari, critiche. Appare evidente, dopo tre mesi di manifestazioni, anche violente, tanto che spesso la polizia è riuscita ad evitare di essere travolta, da un’intera popolazione che intende ottenere, piena libertà dalla Cina impensabile, per ovvie considerazioni. Libertà che non potrà mai essere concessa, così come non l’ha mai ottenuta Formosa. Tra l’altro, il governo di Pechino sta maturano la convinzione che, dietro i manifestanti ci sia la ” manina” di agenti americani che punterebbero a costringere la Cina, ad usare la forza e quindi poterla mettere all’indice, con sanzioni non solo degli Stati Uniti ma anche dell’Europa. C’è anche chi a Pechino sostiene che dietro i manifestanti, sollecitati a chiedere l’indipendenza dalla Cina ci siano interessi economici colossali.