Instambul – Ok Pence – Erdogan. Tregua 120 ore. Accordo molto fragile

L’accordo, tra Stati Uniti e Turchia non è di pace ma sembra, per le notizie diffuse fino ad ora, di umiliazione dei curdi. Sono state previste, durante l’incontro a Instabul, tra il Presidente della Turchia Erdogan e la delegazione degli Stati Uniti guidata, dal vice Presidente, Mike Pence, che opera con il segretario di Stato Pompeo, dure condizioni per i curdi ed in particolare, contro le milizie dell’Ypg. Tregua di 120 ore delle operazioni militari turche, evacuazione dei combattenti curdi che, dovranno essere disarmati, distruzione, di tutti gli apprestamenti militari, nella fascia di sicurezza stabilita, sin dall’inizio dell’offensiva turca in Siria. Durante le 120 ore di tregua, gli americani dovrebbero convincere, i curdo – siriani ad  accettare, gli accordi raggiunti, con Erdogan. Tregua  considerata, dal Presidente turco, solo una “temporanea sospensione dell’offensiva”. Mentre gli Stati Uniti, sospenderanno le sanzioni imposte alla Turchia, solo dopo che i combattimenti saranno del tutto terminati. Se tutto andrà, secondo la strategia di Washington, ci sarà un incontro alla Casa Bianca, tra i Presidenti Trump e Erdogan, nella seconda decade di novembre. Quanto concordato, tra Turchia e Stati Uniti, senza sentire nè i curdi e nè il Presidente siriano Assad, appare molto fragile. In buona sostanza i curdi dell’Ypg sarebbero disarmati e i loro apprestamenti distrutti, inoltre nella fascia dei 32 chilometri, dal confine turco – siriano, potrebbe rimanere solo la popolazione, ma non le milizie curde. In pratica gli Stati Uniti avrebbero abbracciato totalmente l’operazione militare turca che voleva raggiungere, proprio questo risultato, ma con l’uso della forza. Ora invece, l’otterrebbero con una tregua di 120 ore. Se la memoria non mi inganna e ben conoscendo, i tanti tradimenti subiti dai curdi, compreso l’ultimo avvenuto negli ultimi quattro anni, per aver sconfitto l’Isis grazie alla conoscenza del territorio ma soprattutto al coraggio, di uomini e donne, che hanno scritto pagine di storia, combattendo, al posto dei soldati americani e russi. Realtà quuesta, ampiamente riconosciuta dai comandanti delle truppe americane e russe. Con questo non si vuole avallare, nessuna azione terroristica portata a compimento in Turchia dall’organizzazione Ypg, ma la soluzione è un’altra, come lo sanno bene tutti i governanti, non solo medioorientali. Ocorre ricavare un territorio tra Turchia, Siria e Iraq, dove il popolo curdo possa vivere nei propri confini  e costituire uno Stato sovrano. Tutto il resto, appare fondato sulla sabbia.

Lascia una risposta