La nave fuorilegge Lifeline può attraccare ad un porto maltese e, i 224 migranti, scendere a terra dove saranno consegnati alla polizia e successivamente al personale che li assisterà. L’ok è giunto solo dopo che, il Premier maltese, Joseph Muscat, ha ottenuto la garanzia che i migranti verranno suddivisi tra otto Paesi dell’Unione: Italia, Olanda, Belgio, Lussemburgo, Portogallo, Islanda, Francia e anche la Germania ha detto un sì condizionato. Il ministro dell’Interno, Horst Jeehofer, lo spauracchio della cancelliera Merkel, ha voluto l’assicurazione che, la nave dell’Ong Lifeline, venga sequestrata dalle autorità maltesi. I motivi sono più d’uno per una simile decisione: il comandante della nave non ha obbedito agli ordini del comando generale della Guardia Costiera italiana che coordina gli interventi anche nel mare libico e inoltre, è stato conferma ta la verità scoperta, dal ministero dell’Interno italiano: la Lifeline non è iscritta a nessun registro dei natanti olandesi ma è solo stata acquistata nei Paesi Bassi. Il ministro Salvini, come ci ha abituato, non si è fatta sfuggire l’occasione per riaffermare che si tratta di una nave pirata, che il comandante va arrestato e la nave sequestrata, come affermato via Facebook. La guerra alle Ong aperta dall’Italia ha un fondamento che è confermato. La Rifeline, come altre navi, vengono acquistate da organizzazioni che dovrebbero essere umanitarie e sono le stesse pagano gli equipaggi, tutte battono bandiere di altri Stati. L scopo più che nobile: salvare in mare quanti si avventurano con mezzi di fortuna, inadeguati, ad attraversare il Mediterraneo. Se tutto fosse dimostrato come intervento umanitario non ci sarebbe nulla da dire, anzi si tratterebbe di vera solidarietà. Ma il problema sta nel fatto che le navi delle Ong, non possono sapere chi è in fuga, per guerre o persecuzioni e chi è migrante economico o fuggito dalla galera. L’operato della navi delle Ong, inevitabil mente, finiscono per favorire, schiavisti e scafisti portando in Europa, o meglio nei Paesi bagnati dal Mediterraneo, non soltanto chi è un rifugiato ma gente di ogni risma.