Tutto come previsto. Con la solita lentezza si è mossa la Procura della Repubblica di Agrigento che ha fatto notificare, alla comandante della Sea Watch, Carola Rackete, un avviso di garanzia. I rea ti contestati sono tutti pesanti: favoreggiamento immigrazione clandestina, rifiuto d’obbedienza a nave da guerra. A bordo dell’imbarcazione che batte bandiera olandese ed è finanziata da una Ong tedesca, sono saliti i finanzieri che stanno procedendo ad una ispezione capillare non solo delle varie parti della Sea Watch, ma anche dell’equipaggio e migranti. La nave attualmente si trova a circa mezzo miglio dal porto di Lampedusa ed è rifornita di cibo, acqua e medicinali. Un minore è stato trasferito a terra e portato in ospedale per le cure del caso. Soltanto oggi, il ministero degli Esteri, ha avuto notizia che Francia, Germania, Lussemburgo, Portogallo si sono dichiarati disponibili ad accogliere i migranti, a bordo ne sono rimasti 40. Il ministro per l’Interno, Matteo Salvini, che ha partecipato alla trasmissione della Rai ” Un giorno da pecora” ha mostrato il suo muso duro nei confronti della ministra che ha il suo stesso mandato in Olanda che non ” l’ha degnato nemmeno di uno straccio di risposta”, tanto che il rozzo ministro dell’oltre Po ha aggiunto:” La questione con l’Olanda non si chiude qui”. Sul fronte della comandante della Sea Watch c’è invece la sua versione per affermare, alla stampa estera, che lei di nemici ne ha tanti. Il destro alla Rackete l’ha fornita un’affermazione di un cronista che le ha detto:” Salvini la considera la nemica numero uno”. Lei ha risposto:” Ho 20 uomini di equipaggio e 40 migranti, cioè 60 persona alle quali badare, Non ho un minuto nemmeno per dormire. Salvini? Si metta in fila”. Non c’è che dire non solo la comandante ha commesso una serie di violazioni delle leggi internazionali e nazionali italiane ma è anche tracotante. Fede nella sua missione della Ong? Fede nella certezza di sbarcare comunque in Italia? Forse ma i dubbi non possono che essere giustificati.