Il governo italiano non ha torto se non fa sbarcare nessuno, dei 135 migranti, attualmente sul guardiacoste ” Gregoretti” fermo davanti alle coste di Lampedusa. Il ministro degli Interni, Matteo Salvini è irremovibile, com’è accaduto per la ” Diciotti”:” Finchè la Commissione dell’UE non avrà ripartito i migranti, tra i Paesi comunitari, non ci sarà nessun porto dove far sbarcare i migranti, in parte presi a bordo dal peschereccio ” Accursio Ciarratano” che ha tentato di far sbarcare, il suo carico umano, a Malta, ma ha trovato il no delle autorità. Quindi il guardiacoste li ha prelevati e li ha aggiunto, a quelli soccorsi direttamente. Solo 5 sono stati autorizzati a scendere a Lampedusa per motivi sanitari non rinviabili. Il governo italiano, ha avanzato ufficialmente alla Commissione UE, la richiesta di effettuare la ripartizione, di modo che, i migranti una volta scesi a terra a Lampedusa, o altro porto italiano, dopo l’identificazione saranno, accompagnati fino ai Paesi che si saranno impegnati ad accoglierli. Non appare possibile un diverso comportamento, sia per non agevolare gli schiavisti che, dopo aver riscosso somme ingenti, mettono in mare gommoni stracarichi, tanto che, solo 48 ore fa, il Mediterraneo ha ” accolto” nel suo vasto cimitero, altri 150 annegati. L’Unione Europea non può continuare a dire che l’Italia è stata lasciata sola e, che occorre rivedere sia l’accoro di Dublino e sia provvedere, ad una ripartizione dei migranti, dopo la loro identificazione, prima del’imbarco. Non vada dimenticato che l’Italia, nei mesi scorsi, aveva proposto di organizzare, con navi passeggere o aerei, canali umanitari, che avrebbero portato i migranti a destinazione, secondo quote prestabilite. Ma la Commissione presieduta da Juncker si trovò davanti a molti Paesi che dissero no ad accogliere un solo migrante. A questo punto non possono essere i Paesi mediterranei, frontiera Sud dell’UE, a farsi carico di un problema di queste dimensioni. Certo le stragi non piacciono a nessuno ma la responsabilità non dell’Italia, Malta o Grecia, ma dell’Unione Europea che non assume decisioni equilibrate, unitamente alle tante organizzazioni internazionali che,ben finanziate, guardano ma non agiscono per risolvere un problema umanitario di grandi dimensioni.