Londra – La May all’angolo resiste. La parola al Parlamento

La Premier, Theresa May, è all’angolo. Il suo stesso partito, Tory, dopo che il Parlamento ha preso le redini dello scontro sulla Brexit, pretende che la May dica subito, la data delle sue dimissioni dalla carica, prima che inizi la nuova fase dei voti indicativi, cioè proposte alternative, al piano negoziato con l’UE dalla May, già bocciato dalla Camera dei Comuni, per due volte. Westminister non si era mai trovato, in precedenza, in una situazione così complicata visto, che non è solo la minoranza che si batte per mandar a casa la May, ma anche gli uomini più rappresentativi del suo partito. Sono già tre i sottosegretari che si sono dimessi. Sembra farsi strada la volontà, tra i parlamentari, di non fare ricorso al “no deal” ma a cercare una eventuale uscita, molto ordinata, che salvaguardi gli interessi del Regno Unito ma eviti, una rottura traumatica, con l’Unione Europea. Questa nuova fase, non appare molto ben definita e la Camera dei Comuni non è mai stata così in difficoltà.  E’ certo che gli operatori economici, le banche, assicurazioni, importatori ed esportatori sono con il cuore in gola: nessuno, in queste condizioni, può stipulare contratti o stabilire nuove sedi nel Continente. Comunque tutto ha un termine: entro il 22 aprile. o gli inglesi  avranno deciso cosa vogliono fare, oppure dovranno presentare le liste, per l’elezione dei loro deputati, nel nuovo Parlamento europeo. Vedremo quello che accadrà, in tanta confusione, in un Nazione erroneamente valutata per l’ordine e  decisioni. La brutta figura che stanno facendo, maggioranza ed opposizione, dimostra come traballa l’intero Regno Unito, le cui conseguenze avranno riflessi negativi, nella storia di questa nazione.

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