Madrid – L’Astral, il veliero della Ong spagnola, verso la Libia

L’Ong spagnola, Proactiva Opene Arms, è nuovamente in rotta verso la Libia, lungo la rotta del Mediterraneo centrale, quella utilizzata dai migranti in partenza dalla Libia. Si tratta di un veliero di 33 metri, con 5 uomini di equipaggio e che ospita giornalisti dell’agenzia di stampa Reuters, Bbc, e della TV spagnola Tve. Il veliero ” Astral” è salpato, dal porto  di Badalona, con una missione precisa di osservazione e denuncia, come ha sottolineato il fondatore della Ong, Oscar Camps. La sua dichiarazione è chiara:” Niente è più importante di chi condanna a morte così tanti invisibili. Salvare una vita umana in pericolo e in mare è un ob bligo e non una scelta”. Non c’è dubbio che, questo principio di civiltà è garantito, dalle Legge del Mare. Ma il problema, come appare evidente, non riguarda naufraghi o chi fugge da guerre e persecuzioni, questo afferma no non pochi governi europei, ma di migrazioni bibliche, che vanno organizzate ordinatamente altrimenti non si sa chi giunge in Europa visto che, dopo i riconoscimenti solo il 5 – 7% ha diritto d’asilo. che va dato senza nessuna esitazione. Tutti gli altri, viene sostenuto anche dall’Unione europea, vanno aiutati nei loro Stati, con massicci investimenti, tanto da garantire sviluppo e condizioni di vita, nettamente miglio ri rispetto a quelle di oggi. Non è per il mare agitato che i 58 migranti sulla nave Aquarius, “prelevati” in acque libiche, sono dal 25 settembre nel mare internazionale vicino a Malta da dove, secondo accordi, dove vano essere portati a La Valletta per poi partire per i Paesi che vogliono ospitarli: Francia, Spagna, Germania e Portogallo. L’Aquarius, della Ong SOS Mediterranee, partita  dal porto di Marsiglia, non ha ottenuto di portare i migranti in Francia ed appare evidente che qualcosa non sta funzionando. Il problema dei migranti è gigantesco e dovrebbe essere affrontato a livello planetario, più che europeo, considerata la massa di popolazioni pronte a raggiungere, tra indicibili sofferenze inflitte dagli schiavisti, qualsiasi altra parte del mondo alla ricerca di un futuro.

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