Milano-Cortina – CONI:”Ok Olimpiadi invernali 2026″. Torino? Vuole rientrare…

Al sindaco di Torino Chiara Appendino non è riuscito di bloccare la richiesta al Cio per le Olimpiadi invernali in Italia 2026. Inizialmente era stato proposto Milano, Torino e Cortina, ma la prima cittadina del Pie monte ha imboccato la stessa strada della sindaca di Roma: “no per eventi costosi ed economicamente non remunerativi come le Olimpiadi”. Ma si è trovata davanti i governatori di Lombardia e Veneto, Fontana e Zaia che, prima hanno tentato di convincerla ad entrare nella combinazione, peraltro ottima, poi l’hanno messa fuori gioco. E’ così partita la richiesta al CONI, Milano – Cortina che ha trovato ottima accoglienza con il presidente, Giovanni Megalò, che non ha perso tempo ed ha presentato la candidatura del ” lombardo – Veneto”. Immediatamente è stata espressa la felicità di Zaia e Fontana:” Avanti tutta: abbiamo convinto Coni e governo ora si tratta di operare a livello di Cio e lo faremo con tutta la nostra energia”. Insieme ai governatori anche i sindaci del lombardo – veneto, più che convinti, di un ritorno d’immagine notevole tanto da non far diventare l’evento negativo da un punto di vista economico. E poi si tratta di Regioni e Comuni tra i più produttivi d’Italia: quindi avanti pancia a terra anche alla ricerca di sponsor molto importanti tan to da consentire una Olimpiade che non lasci indebitamenti. C’è da essere certi che ci riusciranno. Ma la sindaca Appendino ora vorrebbe, dopo le proteste dei piemontesi, rientrare in campo ed aggiungere anche Torino che ha, nella sua Regione, un’impiantistica molto importante. La sindaca ha chiesto quindi al Coni di rivedere tutti dossier presentati per aprire un discorso a tre Milano, Torino – Cortina. Non è facile preve dere se il CONI riaprirà la partita, semmai sollecitato dal governo centrale, è possibile ed aggiungo anche auspicabile, che si superi ogni diversità politica e l’Italia si presenti al CIO nella migliore condizione ma, que sto va sottolineato, gli amministratori 5 Stelle non possono demonizzare eventi o costruzione di infrastrutture. Ora capiscano che in Italia esistono anche altre forze politiche che hanno, Costituzione alla mano, la possibilità di muoversi efficacemente. E il lombardo – Veneto lo ha dimostrato.

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